Centralina bloccata dai detriti
CAVARZERE. Rami, foglie, rifiuti di ogni tipo e perfino un albero lungo, forse, una trentina di metri. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare per almeno sei ore, tra sabato mattina e pomeriggio, per liberare da tutti quei detriti la centralina idroelettrica sperimentale che si trova sull’Adige, in località Piantazza.
Il fiume in piena, infatti, oltre a preoccupare la popolazione salendo di livello, trascina a valle grandi quantità di materiale, di origine naturale o artificiale, che si incastra sulle rive, quando incontra anche un minimo ostacolo, creando barriere sempre più grandi che crescono a ritmo esponenziale. È successo così anche alla centralina in questione. Un impianto che funziona da poco più di un anno e che produce energia elettrica tramite una turbina che viene spinta dalla forza della corrente. L'energia viene poi venduta, dai proprietari dell’impianto, all’Enel che ne controlla il flusso, rilevato tramite sensori, dai terminali dei suoi uffici operativi. L’accumulo di materiale vegetale intorno alla centralina ha, probabilmente, bloccato la turbina e la fornitura di energia, rischiando di danneggiare la centralina, cosicché l’Enel ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco.
Ma non era facile, soprattutto in condizioni di maltempo e con quel flusso d’acqua nel fiume, ripulire la centralina. Così sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco di Cavarzere, i loro colleghi del nucleo Saf (speleo alpino fluviale) di Mestre e una gru, che ha spostato i detriti più grandi. Tronchi, rami e foglie sono stati tolti e posati sulla riva o, più in là, sul fiume, dove la corrente li ha portati via definitivamente.
Diego Degan
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