Centomila pellegrini alla festa della Salute
Venezia e la Madonna della Salute. Per rinnovare il voto oltre centomila pellegrini hanno raggiunto la Basilica fin dalle prime ore del mattino. Nel giorno della festività di fede religiosa e di tradizione civica, la più sentita in città, il patriarca Moraglia, durante l’omelia, ha messo in evidenza il ruolo e i valori della donna, Maria, sposa e madre: «La Chiesa è donna, no al maschilismo». Il presule ha aggiunto: «Credo che una società che respiri con due polmoni, il maschile e il femminile, funzionando bene entrambi, si ossigeni e si rigeneri purificandosi». Il Patriarca ha posto l’attenzione sui recenti episodi di vandalismo in Veneto: «Hanno interessato luoghi di devozione. Ci fanno riflettere con tristezza sui modelli educativi e di comportamento di chi pone in essere tali gesti». Durante la concelebrazione delle 10 – era il momento della distribuzione della Comunione – un fuori programma di monsignor Moraglia ha spiazzato tutti. Il Patriarca è sceso inaspettatamente dalla rotonda piccola, dove presenziavano i maggiorenti della città, e si è diretto verso quella grande. E’ stato un bagno di folla tra le persone provenienti da ogni dove. «È stato bello! Speriamo di incontrarlo tra le calli». A conclusione un simpatico incontro tra il patriarca Moraglia e il Venezia. Il presidente russo, Yuri Korablin, ha chiesto una benedizione per la squadra di calcio. Anche il sindaco Orsoni ha rivolto una preghiera per Venezia: «Che il manto della Madonna la protegga e cacci, come la peste, gli spiriti funesti che aleggiano». Ieri era il giorno delle preghiere e dei ricordi. In campo della Salute veneziani e non si affrettavano a salire la gradinata con la candela tra le mani. La signora Santina De Paoli ha detto: «Nella mia famiglia la festa era duplice. Si festeggiava la Madonna della Salute e il compleanno di mia madre». Fortunato Germini: «Abito a Castello. Non salto un anno, solo la malattia mi blocca». C’è chi è arrivato da Treviso. Le sorelle Mariapia e Tosca, Donatella e Gelinda: «Abbiamo preso il treno alle sette. Non ci fermano né l’acqua alta né il freddo. Da cinquant’anni veniamo ad accendere un cero alla Madonna». Tra la folla una coppia di sposi sardi. Renato D’Ascanio Ticca è di Cagliari: «Ma provengo da Nuoro. Una tragedia immane. Terribile». C’è chi veniva da più lontano. La signora Katherine vive a Parigi e ha una casa alla Giudecca. Ha immortalato la processione, il Patriarca, la gente: «Porterò queste immagini fotografiche in Francia. Da vent’anni faccio coincidere le vacanze con la Salute». In campo c’erano anche i bambini. Simone, Nicolò e Tommaso hanno nove anni e frequentano la scuola elementare Gabelli. Con loro le sorelle dodicenni Alice e Sara. «Preghiamo per i bambini malati». Monsignor Cilia, rettore del Seminario, ha raccontato: «Una donna musulmana ha chiesto di confessarsi. Una vera novità». Presenti i volontari del Cisom, Misericordia, Unitalsi e Croce rossa italiana. Fino alle 16 si sono verificate 11 emergenze mediche.
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