Cento euro falsi, arresti e sequestri
UDINE. Due persone arrestate, e un migliaio di banconote false da 100 euro sequestrate è il bilancio di un'operazione condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Udine diretto dal capitano Fabio Pasquariello, che ha consentito di bloccare un flusso di denaro falso setinato alla costa venete e friulana, ma anche all’Austria e alla Slovenia. Le banconote sono state sequestrate per la maggior parte nell’entroterra udinese e sulle spiagge friulane e veneziane. L'operazione, cominciata a marzo dall'acquisizione di informazioni bancarie che registravano la presenza di banconote false consegnate ai commercianti, è culminata il 17 luglio scorso con l'arresto a Frascati, in provincia di Roma, di due cittadini campani considerati lo "snodo" tra la centrale della produzione di banconote e lo smercio al dettaglio. In manette sono finiti infatti Gennaro Monaco, 47 anni, originario di Napoli ma residente ad Avellino, e Gennaro Festa (44enne) residente a Napoli: entrambi sono accusati di vendita di banconote false. Quello dei carabinieri udinesi è stato un vero e proprio colpo di fortuna, che solitamente, specialmente in questi casi, aiuta gli audaci. I carabinieri friulani non aspettavano altro che una svolta, arrivata in questo caso dai colleghi di Frascati. Evidentemente Monaco e Festa devono aver parlato, senza tuttavia spiegare tutto. I carabinieri di Udine infatti avevano capito che esistevano tre livelli per la fabbricazione, lo smercio e la distribuzione di denaro falsificato; in questo caso di banconote da tagli da 100 euro false. Il primo livello è ancora quello più imperscrutabile, su cui i militari udinesi e romani stano lavorando. Si tratta delle cosiddette zecche clandestine. Ne esistono almeno cinque in Italia, disseminate si pensa tra la Campania e il Veneto. Il secondo riguarda proprio il livello occupato da Monaco e Festa. Erano loro a ricevere il contante fasullo e a indirizzarlo a seconda delle esigenze a volte in Slovenia, altre in Austria, altre ancora sulle spiagge, imitando le serie delle banconote vere. Tra l’altro ogni banconota da 100 euro era fabbricata in modo tale da confondersi. La filigrana era pressochè identica. Chi le ha fabbricate, riferiscono gli inquirenti, deve avere una conoscenza approfondita delle tecniche di tipografia. Una di queste banconote era stata rifiutata da un gelatiere a Portogruaro, un paio di mesi fa. Al terzo livello c’erano gli “spenditori” del denaro falso, alcuni dei quali finiti nella rete.(r.p.)
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