Centinaia in Riviera per dare il benvenuto ai rifugiati

Un successo la manifestazione organizzata da partiti, sindacati e associazioni locali. Dimostrata l’unità tra chi ha perso la casa per il tornado e chi fugge dalla fame e dalla guerra

MIRA. Quasi 500 persone hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione organizzata da varie associazioni e forze politiche e sindacali per dare il benvenuto ai rifugiati in Riviera.Alle 10.30 in centinaia con le bandiere “welcome refugees” e della pace si sono mossi dalla piazza di Mira in bici e a piedi in direzione via Tito nel comune di Dolo e tra loro anche molti migranti. Bello il cartello tenuto da alcune madri di famiglia: "La fame non ha colore".

I profughi a Mira alla fine saranno 130 visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Taglio. A Fiesso ne saranno collocati 25 mentre a Dolo ce ne sono già decine ospitati nella struttura Casa a Colori. I nuovi profughi saranno collocati in via Malcanton a Malcontenta e il sindaco Alvise Maniero aveva criticato l’eccessiva concentrazione di migranti in un solo sito. La manifestazione è stata voluto dal Pd e da una serie di associazioni del territorio per dare una risposta agli attacchi della Lega Nord che aveva dichiarato come fosse inopportuna la presenza dei profughi con i problemi creati dal tornado lo scorso 8 luglio.

C’erano con tanti ragazzi e ragazze anche molti migranti ospitati nel Comune di Mira o che a loro volta, dopo aver trovato lavoro, ospitano altri rifugiati nelle loro case. Il momento più significativo è stato quando i manifestanti si sono messi in fila per leggere a staffetta frasi e riflessioni sull'importanza della solidarietà in ogni situazione di bisogno senza distinzione alcuna. Il documento letto e le frasi saranno consegnate domani al sindaco Alvise Maniero su una busta con tutte le firme dei partecipanti per promuovere il concetto “Uniti nella Solidarietà”. «Si è trattato», hanno spiegato gli organizzatori, «di una sorta di abbraccio ideale alle zone colpite dal tornado, per affermare una volta di più che non esiste contrapposizione tra chi ha perso la casa per colpa del tornado e chi scappa dalla guerra e dalla fame.

Nessuna traccia invece del preannunciato presidio della Lega con Salvini, che evidentemente di fronte alla pronta risposta della comunità rivierasca ha preferito non intervenire. La manifestazione si è conclusa con un pranzo conviviale alla fornace in riva al Brenta insieme ai migranti. La Lega però ha fatto sapere che non rinuncia alla sua iniziativa. «La manifestazione» ha detto ieri il segretario locale del Carroccio Stefano Deppieri, «si terrà non appena il calendario del leader Matteo Salvini lo permetterà».

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