Centinaia di ragazzi affascinati da “Io ho visto” di Pier Vittorio Buffa

Teatro Toniolo affollato dagli studenti alla presentazione del libro che raccoglie i racconti, semplici e diretti, di chi ha assistito alle stragi naziste. L’autore: «Ne sono uscito con spiragli di speranza»

MESTRE. Centinaia di persone, in maggior parte studenti degli istituti mestrini, hanno affollato il teatro Toniolo per la presentazione del libro “Io ho visto”, del giornalista e scrittore Pier Vittorio Buffa, (364 pagine, edizioni Nutrimenti) un volume che ricorda le vittime delle stragi perpetrate dai nazisti e dai loro collaborazionisti fascisti ai danni delle popolazioni civili italiane, tra il 1943 e il 1945. Nel suo volume Buffa ha infatti raccolto trenta storie di donne e uomini che hanno visto uccidere, che sono sfuggiti alla morte per caso, che convivono da settant’anni con un dolore che il tempo non può cancellare. Trenta storie, raccontate con linguaggio semplice e diretto, che hanno affascinato molti ragazzi.

L’incontro a Mestre ha riunito 443 studenti dei licei Bruno, Franchetti, Stefanini e Benedetti. Una mattinata molto “dinamica”, con video, brani del libro letti dall’attrice Pamela Villoresi e, soprattutto, con le domande dei ragazzi all’autore. Molte le richieste di spiegazioni da parte degli studenti sia all’autore che all’attrice, in un bel dibattito introdotto e moderato dal giornalista Antonello Francica. In sala anche l’assessore Gianfranco Bettin e il vicesindaco Sandro Simionato, che ha assistito a tutto l’incontro e che è rimasto molto colpito dalla freschezza e profondità dei ragionamenti dei ragazzi e dallo spessore del testo. «Troppo spesso mitizziamo il passato», ha detto Simionato, «ma ciò che è accaduto va continuamente rivisitato».

«È bellissimo vedere questa platea di giovani», ha detto Francica, «ci trasmette con ancora maggior vigore l’obbligo di conservare la memoria».

Rispondendo alla domanda di un ragazzo Pier Vittorio Buffa ha infine tratto le somme da questa sua esperienza professionale: «Sono uscito da questa fatica con degli spiragli di luce: se persone che hanno vissuto ciò si sono ricostruite una vita allora possiamo farcela anche noi ad affrontare i problemi di ogni giorno. Non sono interviste quelle che ho fatto ma sono stati degli incontri. Ho scritto e dato parole e voce anche a ciò che non hanno espresso».

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