Celentano contro Brugnaro: «Povera Venezia, in che mani sei finita»
Celentano-Brugnaro secondo round su Venezia.
Prima, qualche giorno fa, la polemica del «Molleggiato» nei confronti del sindaco di Venezia legata al tema delle Grandi Navi e dello stop imposto dal primo cittadino alla mostra a Palazzo Ducale - già prevista dalla Fondazione Musei Civici il 18 settembre - del grande fotografo Gianni Berengo Gardin, dedicata proprio al passaggio delle navi da crociera in Bacino di San Marco. Ora un nuovo «affondo» di Adriano Celentano dal suo blog, questa volta con al centro il «cubo» di Santa Chiara, la nuova ala dell’hotel di Elio Dazzo che non piace praticamente a nessuno per il suo impatto. Tranne, tra i pochi, proprio a Brugnaro, che l’ha difeso pubblicamente.
E se la prima volta la breve risposta di Brugnaro a Celentano era stata, tutto sommato, conciliante - prendendosela naturalmente con la credibilità della stampa che notoriamente non ama e non con il cantante - questa volta la risposta del sindaco è un po’ più stizziata, tanto da «accusare» Celentano di volersi fare un po’ di pubblicità a spese di Venezia.
«Povera Venezia… In che mani sei capitata… - ha scritto infatti ieri Celentano sul suo blog - La devastante ottusità dei politici sta minando la STORIA delle tue fondamenta, non solo attraverso il passaggio di quei mostri giganti sulla Laguna, ma anche da parte di quell’orrendo, e direi comico, ampliamento dell’Hotel Santa Chiara. Una scatola di cemento che a vederla non ci si crede che esista davvero. Sembra uno scherzo per divertire i turisti. Come un ologramma che toccandolo con un dito svanisce e ti rivela invece la vera Santa Chiara. Ma non è così. Purtroppo l’obbrobrio è reale e con tanto di complimenti da parte del Sindaco al malato che l’ha partorito. “A me piace – ha detto il primo cittadino di Venezia – mi sembra che si sposi bene con Calatrava”. Povera Venezia! Tu, che dal fondo del mare ti desti splendida e leggermente scapigliata, sei ancora la più bella del Pianeta. Ma le tue pene non finiranno finché i veneziani non capiranno che il Sindaco giusto per la loro città è uno solo, Socrate. Lui oltre a proibire il passaggio delle navi fisserebbe anche un limite all’afflusso dei turisti, che in effetti sono troppi e sporcano come dei dannati».
Da Parenzo, in Istria, dove è in vacanza per qualche giorno, Brugnaro ha replicato allo showman con una breve raffica di «tweet». Il primo: «Mi dispiace Celentano che tu parli pubblicamente di Venezia, ma non hai mai sentito il desiderio di approfondire le questioni. Pubblicità?». Il secondo, più conciliante: «Sai, Celentano, che sono proprio i partiti della Sinistra che ci hanno lasciato queste pessime eredità? Chiamami che ti spiego! Con stima». L’ultimo, più sospettoso: «Forse, Celentano sei in buona fede...appunto forse. Altrimenti dovremmo pensare che fai parte anche tu del circolo che usa i mali di Venezia».
In attesa che il sindaco riveli i nomi dei componenti di questa organizzazione «antiveneziana» pronta ad affiliare anche Celentano, resta la polemica, ancora aperta.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia