Ceggia, una taglia per il ladro “Vivo o morto”

Ceggia. Il titolare della boutique “Eraldo” ha postato sui social il video del furto. «Una vera piaga, siamo esasperati»

CEGGIA. Taglia di mille euro, “vivo o morto” per chi individuasse il ladro che ha rubato capi di abbigliamento alla boutique “Eraldo” di Ceggia. Una taglia che ricorda quelle del Far West e che i gestori del noto negozio di abbigliamento griffato hanno postato sui social. Una provocazione, come hanno poi precisato, ma che dà l’idea della tensione per l’allarme furti nei negozi. L’uomo è stato filmato dalle telecamere interne mentre arraffa un capospalla del valore di circa 2 mila euro. È l’ennesimo furto che ha determinato lo sfogo del titolare, il manager Alberto Ferrante, il quale ha diffuso il filmato sui social e annunciata la discussa taglia messa sulla testa del ladro esperto e imprendibile, autentica primula rossa dei furti nei negozi.

È accaduto nei giorni scorsi quando, in vista dell’Epifania e degli attesissimi saldi, anche la nota boutique di via Roma è stata presa d’assalto dai clienti che sperano di spuntare un prezzo più interessante grazie alla scontistica prevista come ogni anno in questa stagione. “Eraldo” è uno dei negozi che resistono negli anni, storica boutique di Ceggia e punto di riferimento nel Veneto per l’incredibile varietà di capi firmati e abbigliamento esclusivo direttamente dalle grandi collezioni internazionali.

Il ladro è stato “catturato” all’opera tra gli scaffali. Si è infilato il capo di abbigliamento in una speciale tasca dopo averlo ghermito dagli ripiani con estrema velocità e poi se ne è andato via come se nulla fosse salendo sulla sua auto per poi dileguarsi nel nulla. «Purtroppo avviene spesso», commenta Ferrante, «due o tre volte la settimana a seconda del periodo. Non solo da noi, ma anche in tanti negozi simili al nostro che hanno capi firmati poi facilmente rivendibili soprattutto all’estero. Il fenomeno dei furti di abiti costosi è molto diffuso e sta diventando una vera ossessione per chi gestisce i negozi, da noi piuttosto che in grandi centri come gli outlet. Noi siamo molto attenti, riusciamo spesso a prevenire, ma contro queste bande specializzate non c’è nulla da fare. Hanno speciali dispositivi chiamati jammer che sono in grado di mettere fuori uso i sistemi antitaccheggio. Rubano i capi ed escono senza che suonino i dispositivi. In questo caso fermarli diventa un problema».

«Quella della taglia è stata una provocazione», conclude amareggiato, «ma speriamo in questo modo di sensibilizzare i colleghi e anche i clienti perché ci diano una mano a fermare queste persone senza scrupoli che stanno causando enormi danni a tutte le imprese commerciali nelle nostre zone di transito verso l’est».

La sorveglianza privata nei colossi come l’outlet o nei centri commerciali è in stretto contatto con carabinieri e forze di polizia e si è notevolmente specializzata nel controllo dei negozi e le boutique, anche se purtroppo queste bande ormai arrivano per fare razzie con una certa regolarità e quasi sempre riescono a farla franca. La notizia della taglia al croato è diventata virale in pochi minuti sul web ed è destinata a far discutere.


 

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