C'è sciopero: autobus e vaporetti fermi per tre ore

VENEZIA. Un venerdì mattina di passione per gli utenti dei mezzi di trasporto pubblico. Dalle 9 alle 12 si fermano i pullman del trasporto extraurbano e dalle 10 alle 13 autobus urbani, vaporetti, motoscafi di Jtaca e motonavi di Alilaguna, biglietterie di Vela e uffici di Pmv.
Scatta lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale che a Venezia interesserà tutti i mezzi per tre ore con differenti orari servizio per servizio (vedi tabella). Lo sciopero è stato indetto dalle maggiori sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal) in seguito alla disdetta “unilaterale del contratto nazionale del 2009 mai più rinnovato, decisa dalle associazioni che raggruppano le aziende di trasporto pubblico, Asstra e Anav».
In occasione di questo ennesimo sciopero del trasporto pubblico locale, già gravemente colpito dai tagli di fondi da parte della Regione Veneto, le organizzazioni sindacali che hanno proclamato lo sciopero hanno inviato una preoccupata lettera al prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, chiedendogli un urgente incontro. «Intendiamo rappresentarvi le ragioni della proclamazione di questa ennesima iniziativa di protesta» scrivono al prefetto i segretari provinciali dei sindacati di categoria «poiché in questa vertenza, che si protrae da cinque anni, vi è ben altro in gioco di una mera rivendicazione di carattere economico in favore dei lavoratori: il diritto alla mobilità dei cittadini; la tutela dell'occupazione e del salario dei lavoratori; la grave incertezza normativa sulle liberalizzazione del mercato dei servizi pubblici e, infine, la disponibilità di risorse economiche Statali e Regionali per garantire e sviluppare il trasporto pubblico».
«La mancanza di risposte ed il lungo trascinarsi della vertenza» concludono i sindacati locali «stanno creando un clima di forte preoccupazione tra i lavoratori, per cui si confida nella Vostra sensibilità affinché possiate successivamente all'incontro, se lo riterrete opportuno, sollecitare gli organi istituzionali competenti per una composizione della controversia».
A loro volta le segreterie nazionali hanno inviato una loro nota al Governo, alla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, alla Presidenza delle Province, alla associazione dei Comuni di Italia, a Confindustria, Confservizi, Anav e Asstra «per meglio specificare i motivi per i quali è stata proclamata una prima azione di sciopero del trasporto locale, che continuerà e sarà intensificata fino alla soluzione definitiva della vertenza contrattuale, per il risanamento ed il rilancio dei pubblici mezzi di trasporto locale nell’interesse degli utenti e dei cittadini già duramente provati dalla crisi economica e dagli interventi di finanza pubblica che da essa ne conseguono».
I sindacati accusano le aziende del trasporto pubblico locale di aver «disatteso ogni impegno preso, dando comunicazione del recesso dal precedente contratto nazionale dei lavoratori della Mobilità e dagli ulteriori atti negoziali intervenuti successivamente tra le parti, il principale dei quali è rappresentato dall’ipotesi di intesa, siglata in sede ministeriale nel 2010, senza poi sviluppare, come previsto due percorsi contrattuali paralleli per il trasporto locale e quello ferroviario».
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