C’è il bando ma non gli alloggi: il Comune all’attacco dell'Ater
SANTA MARIA DI SALA. Aperto il bando Ater, ma nessun alloggio è disponibile. E se è vuoto, non può essere assegnato. Situazione paradossale a Santa Maria di Sala dove il Comune ha aperto la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, con scadenza il 4 novembre. Peccato che di alloggi da assegnare non ce ne sia nemmeno uno. «Siamo obbligati per legge a pubblicare il bando anche se non abbiamo alloggi a disposizione», si sfoga l’assessore ai Servizi sociali Gabriele Ragazzo, «Intanto i nostri cittadini vivono sulla loro pelle il problema casa. Non abbiamo nemmeno residenze per tamponare i casi di emergenza sociale o sfratto e questo rischia di creare grossi problemi. Sono due anni e mezzo che, tra incontri a Venezia e funzionari Ater che periodicamente ci vengono a trovare in Comune, non combiniamo niente e perdiamo solo tempo. In questi mesi abbiamo pressato in tutti i modi l’Ater, che però ha diversi problemi: il turnover dei dirigenti è continuo e ci sono diverse inchieste aperte dalla magistratura».
Per quanto riguarda gli alloggi in edilizia convenzionata a canone calmierato in via dei Salici, che hanno affitti esorbitanti (anche 480 euro al mese per un mini), l’Ater ha assicurato che rivedrà i canoni, ma non in tempi brevi, perché in questo periodo l’azienda è sotto la lente di ingrandimento della Corte dei conti. «All’interno del complesso ci sono nove alloggi vuoti, sfitti da dieci anni, che cominciano ad avere segni di decadimento», spiega Ragazzo, «È più di un anno che chiediamo all’Ater di abbassare i canoni e di rendere disponibili gli alloggi chiusi. In questi giorni abbiamo il problema di tre sfratti esecutivi da affrontare».
A Santa Maria di Sala si contano 70 alloggi Ater nel capoluogo, 12 a Caltana e 10 a Sant’Angelo. Di questi, cinque sono vuoti: uno è già assegnato ma in ristrutturazione e gli altri quattro non sono affittabili perché con impianti non a norma e l’Ater non ha i soldi per sistemarli, dopo che la Regione le ha tagliato i fondi. Risultato? Messi all’asta, nessuno si è fatto avanti. Restano lì, vuoti e sfitti, mentre gli sfrattati bussano alle porte del municipio. Accade il contrario per gli alloggi in via delle Ginestre, via dei Faggi e via delle Betulle, che gli stessi inquilini vorrebbero invece acquistare: il Comune ha chiesto che vengano inseriti nel piano vendite dall’Ater, che si è impegnata a valutare la proposta.
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