Cavi elettrificati e “scossa” per scoraggiare i ladri di rame

Tram verso Marghera: dopo il secondo furto, Pmv e imprese corrono ai ripari e cercano il materiale Da ieri sera vigilantes e in arrivo telecamere dal sottopasso di via Rizzardi fino al capolinea
Di Mitia Chiarin
Ennesimo furto di rame in via della rinascita a Marghera dove passa il tram
Ennesimo furto di rame in via della rinascita a Marghera dove passa il tram

A mali estremi, estremi rimedi. Di fronte all’ennesimo intoppo alla marcia del tram fino al capolinea di Marghera e al secondo furto di cavi sotterranei lungo il fascio di rotaie in poche settimane, Pmv e imprese del tram rispondono mettendo in atto un dispositivo di sicurezza e vigilanza che prevede l’uso di guardie giurate, telecamere e pure dell’energia elettrica. Sì, perché per impedire ai “predoni” del rame di tornare a rubare i cavi sotterranei lungo il percorso di Marghera, come è successo anche l’altro ieri, si pensa di elettrificare i cavi che oggi sono inattivi, in attesa dell’entrata in funzione della linea e che sono nascosti sotto i tombini che sono posizionati a fianco dei binari tramviari.

«Ci stiamo pensando, stiamo studiando come fare. Di certo chi solleva un tombino, che è sigillato, per rubare i cavi sotterranei commette un reato», conferma l’amministratore di Pmv, Antonio Stifanelli che non ne può più di questi continui intoppi all’attivazione della linea per Marghera. E per questo ieri, all’indomani dell’ennesimo furto, la sparizione di circa 250 metri di cavi all’altezza dei campi sportivi di via Rinascita a Marghera, Pmv ha deciso di dare battaglia ai ladri. Come? Da ieri sera alle 21.30 lungo il percorso costellato di 70 tombini dall’uscita del sottopasso in via Rizzardi fino al capolinea di Panorama entrerà in servizio una guardia giurata di un istituto di vigilanza. «Avrà il compito di percorrere il tragitto in andata e ritorno fino alle 6 del mattino per vigilare che nessuno si metta a lavorare aprendo uno dei tombini», spiega Stifanelli. Un servizio di vigilanza che sarà attivato tutte le sere fino all’entrata in funzione della linea da Mestre a Marghera.

In aiuto ai vigilantes, arrivano poi telecamere di controllo con gli “occhi” elettronici puntati su rotaie e chiusini. E si studia, infine, l’elettrificazione dei cavi che fanno gola ai ladri. Chi li toccherà, rischia una bella scossa. Iniziativa che mira, esclusivamente, a tutelare le strutture interrate del tram per consentire finalmente il via alle corse, ritardato da mesi. E fermare i ladri.

Sul fronte dei tempi, invece, per il momento c’è ancora incertezza. Proprio lunedì scorso, quando è stato scoperto il furto all’altezza di via Rinascita, Pmv stava per contattare la commissione Ustif per concordare un appuntamento a Mestre visto che l’Ati aveva comunicato che erano finiti i lavori di sostituzione dei quasi 3 chilometri di cavi sotterranei rubati qualche settimana fa in tre diversi punti della Città Giardino. «Ora attendiamo di sapere i tempi del rifornimento di altri 200 metri di cavi rubati. L’impresa aveva fatto una fatica immane a reperire i 3 chilometri, ora si ricomincia a cercare. Speriamo di fare in fretta», conclude Stifanelli.

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