Cavarzere, ottantenne accoltellò il vicino: la Procura chiede il processo

L’estate scorsa Vittoria Cappello aggredì un 43enne: è accusata di tentato omicidio Da allora è agli arresti domiciliari

CAVARZERE. A far accendere la miccia sarebbero stati i lavori di ristrutturazione della casa attigua alla sua: i cantieri, infatti, secondo Vittoria Cappello, 80 anni il prossimo dicembre, avrebbero causato gravi danni all’interno del suo appartamento in via Ramocrocera. E così, il 5 agosto dello scorso anno, l’anziana aveva preso un coltello con lama di venti centimetri e aveva aggredito il vicino di casa, C.R., 43 anni, che fortunatamente era riuscito a mettersi in salvo, rimediando ferite guaribili in alcune settimane.

Quasi un anno dopo l’episodio, la Procura veneziana, con il pubblico ministero Roberto Terzo, ha chiesto il processo per l’anziana accusata di tentato omicidio. Ieri è stata celebrata la prima udienza preliminare davanti alla gup Marta Paccagnella. La difesa dell’imputata, rappresentata dall’avvocato Alessandro Compagno, ha manifestato la volontà di risarcire la vittima da parte dell’ottantenne. Qualora il risarcimento, anche se simbolico, venisse accordato, la difesa punta ad arrivare a un patteggiamento della pena. L’udienza è stata quindi rinviata al 17 luglio.

A salvare la vittima dall’aggressione con il coltello da parte della vicina era stato lo zainetto che lui aveva sulle spalle e che era stato in grado di attutire i fendenti dati con la lama. Vittoria Cappello era riuscita a sferrare un primo colpo all’altezza del dorso mentre l’uomo stava salendo in auto di prima mattina. Il 43enne, seppur ferito, era riuscito a reagire, parando i colpi facendosi scudo proprio con lo zainetto, fino a far cadere il coltello all’anziana. Ancora in preda alla rabbia, Cappello aveva reagito una seconda volta, cercando di riprendersi il coltello e gridando «Maledetto, mi te copo» all’indirizzo del vicino di casa. Solo con l’intervento delle persone che nel frattempo erano accorse, richiamate dalle grida di C.R., e subito dopo delle forze dell’ordine e dell’ambulanza, la donna aveva lasciato definitivamente il coltello e si era diretta verso una panchina all’esterno di una pizzeria al taglio, dove si era distesa ancora in preda all’agitazione. Entrambi erano stati portati al pronto soccorso di Chioggia. Proprio nelle sale dell’ospedale si erano incrociati nuovamente e per poco l’atmosfera non si era accesa ancora una volta.

Da allora, dopo un breve ricovero in Psichiatria nell’immediatezza dei fatti, la donna si trova agli arresti domiciliari, in attesa degli sviluppi giudiziari sul suo conto. Sulla donna pende la pesante accusa di tentato omicidio. Tenuto conto dell’età e della volontà di risarcire la vittima, la difesa conta di poter chiudere la vicenda con un patteggiamento.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia