Cavarzere, madre di due bimbe muore a 42 anni sotto i ferri del chirurgo
CAVARZERE. Morta, a 42 anni, poco dopo essere stata sottoposta a un intervento chirurgico di routine alla tiroide. Per Alessandra Braga, cavarzerana residente a Rottanova, non c’è stato nulla da fare.
Un evento «imponderabile, imprevedibile e improvviso», come hanno sostenuto i sanitari, l’ha strappata, martedì mattina, al marito, Cristiano Pavanello, e alle due figlie, dopo che, in altre due occasioni, cinque anni fa e l’anno scorso, i medici di Rovigo erano riusciti a salvarle la vita che il suo debole cuore aveva messo in pericolo.
Dopo la tragedia, l’Usl ha avviato un’inchiesta interna e la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, onde accertare eventuali responsabilità mediche. La donna doveva sottoporsi a una emitiroidectomia (l’asportazione di un lobo tiroideo e dell’istmo, per la presenza di noduli o altro) ma, a causa dei suoi problemi cardiaci, aveva eseguito una preparazione durata circa un anno.
Cinque anni fa, infatti, ha riferito il direttore dell’Usl 5, Antonio Compostella, la donna era stata salvata dal primario di cardiologia, Loris Roncon, per un’insufficienza miocardica; l’anno scorso era stata nuovamente operata per una vasculopatia autoimmune con un’angioplastica. Alla fine, tutto era andato bene.
Poi era cominciata la preparazione per la nuova operazione e quando Alessandra l’aveva annunciata, su Facebook, («Pre-operatorio finito», aveva scritto) numerosi erano stati i messaggi di incoraggiamento e sostegno da parte di amici e conoscenti. «Vedrai che andrà tutto bene», «Sarà una passeggiata», «Che Dio sia con te, coraggio grande donna», le scrivevano.
Ieri mattina era arrivato il momento decisivo. L’operazione è stata eseguita dal primario di otorinolaringoiatria, da un suo assistente e da un anestesista. Tutto si è svolto correttamente, hanno spiegato i sanitari in una conferenza stampa dopo l’evento, e senza alcuna complicazione, fino al momento della sutura.
Erano le 10, Alessandra era ancora intubata e sotto anestesia quando il cuore ha cominciato a dare segni di rallentamento del battito. Subito sono stati somministrati i farmaci necessari ed è stato iniziato il massaggio cardiaco esterno. I tentativi di rianimazione sono proseguiti per un’ora e mezza. Poi è stato dichiarato il decesso. Ora inizia la fase degli accertamenti che l’Usl ha già avviato, in maniera autonoma, e che la pm Sabrina Duò condurrà sulla base dell’ipotesi di omicidio colposo. I primi atti saranno l’autopsia e l’acquisizione di tutte le cartelle cliniche, con ogni probabilità anche quelle relative ai precedenti interventi, per stabilire se la donna fosse in grado di affrontare l’operazione. A Rottanova di Cavarzere la notizia è giunta nel pomeriggio da qualche sito internet che non riportava, però, il nome della deceduta. Tuttavia le coincidenze su età e luogo di cura (lei stessa aveva riferito ad amici conoscenti della prevista operazione) hanno fatto capire subito di chi si trattava e la conferma è arrivata in breve tempo.
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