Cavarzere, fiamme dolose distruggono un pub
CAVARZERE. Una grotta piena di cenere, un cratere che ha appena finito di eruttare fiamme. Questo sembra la sala del pub Mc Jona's, locale frequentatissimo dai giovani fino all'altra notte. Ieri mattina, verso le cinque e un quarto, è stato devastato da un incendio, con ogni probabilità di origine dolosa, che l'ha ridotto in macerie, bruciando pavimento, pareti, bancone, tavoli e sedie. I danni materiali superano i 150mila euro, il costo approssimativo degli arredi interni e la struttura, messa sotto sequestro dal magistrato di turno, il sostituto procuratore StefanoBuccini, potrebbe restare chiusa per mesi, in attesa di ulteriori accertamenti.
L'allarme è squillato sul cellulare di uno dei titolari, Giovanni Bedendi, alle 5.13 del mattino. Tre minuti per vestirsi e percorrere i duecento metri tra casa sua e il locale e vedere le altissime fiamme che già uscivano dalle finestre e lambivano il piano superiore.
Arrivano i pompieri, chiamati dal titolare e da altri cittadini: prima quelli di Cavarzere, a ruota anche quelli di Adria. Gli idranti spengono le fiamme, ma dentro non si è salvato nulla e l'odore di bruciato si sparge in città, impregnando l'aria per ore.
Arrivano anche i carabinieri e, da Mestre, anche il nucleo Nbcr, specializzato in inquinamento ambientale, e il nucleo di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, cioè i detectives in grado di capire cosa ha scatenato le fiamme e raccogliere indizi capaci di risalire agli autori.
Incendio doloso è l'ipotesi da verificare, che viene avvalorata (ma la conferma ufficiale, al momento, non c'è) da alcuni ritrovamenti che lasciano pochi dubbi agli investigatori presenti sul posto.
Il primo elemento: sul lato est dell'edificio, infatti, ci sono sei finestre con ante a vetro e grate all'interno. Quattro vetri sono scoppiati per il calore, ma due ante sono state ritrovate aperte, forzate da qualcuno.
Il secondo elemento: proprio alla base di queste finestre forzate sono stati rinvenuti i resti di alcuni tubi di plastica e una tanica fusa dal terribile calore dell’incendio.
La possibile ricostruzione è pertanto semplice: finestre forzate dall'esterno (i gestori le avevano chiuse), tubi per far arrivare della benzina in mezzo alla sala, una tanica di benzina, un fiammifero e il gioco è fatto. Tanto più che la parete ad est, all'interno, è chiaramente quella su cui l'effetto delle fiamme è più evidente.
Il Mc Jona's-Casa Rossa aveva aperto quattro mesi fa, gestito da due soci: Giovanni Bedendi, detto Giona, e Tommaso Frezzato. Bedendi, in precedenza, aveva gestito un altro pub, l'Highlander, anche questo ritrovo giovanile molto frequentato, venduto qualche anno fa ai cinesi per una cifra molto alta, si dice.
Dopo un periodo di affiancamento nella gestione, a luglio, Bedendi ha aperto il Mc Jona's, sullo stesso modello del'Highlander e si è “ripreso” il suo pubblico. Tutto andava bene. Fino all'altra notte.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia