Cavallino, strage di polli e conigli
CAVALLINO. Raid notturno di predatori dalle zanne killer fa strage di un pollaio lasciando dilaniati a terra una quindicina tra galline e galli. Massacrati nelle loro gabbie fatte a pezzi da una furia cieca anche una mamma coniglia con i suoi coniglietti appena partoriti in un’abitazione poco distante. La carneficina è avvenuta nella notte fra venerdì e sabato in due proprietà distinte non molto lontane fra loro a ridosso di via Pordelio, entrambi terreni della via lungolagunare a poche centinaia di metri dai centri abitati della zona del campo sportivo di Cavallino.
I proprietari dell’allevamento casalingo di polli devastato dai predatori, analizzando il tipo di orme e le tracce della lotta furibonda lasciate sul luogo del massacro, ipotizzano siano stati due o più cani di grossa taglia.
Gli animali, attirati nel pollaio dagli odori delle chiocce ed eccitati dal forte istinto predatorio, potrebbero essere gli stessi responsabili di un’altra strage simile di galline avvenuta quattro notti prima in un altro pollaio a meno di un chilometro da quest’ultimo assalto killer.
Intanto si infittisce il mistero legato alle uccisioni di polli che si erano già verificate anni fa in questa zona di Cavallino-Treporti, ma era da tempo che non avvenivano. La stranezza di oggi come di allora è che le prede vengono rigorosamente lasciate in loco senza essere consumate dagli assalitori.
«Pareva di essere su un campo di battaglia», racconta Giorgio Ballarin, del Movimento per il Litorale, testimone ieri mattina dei resti del massacro, «c’erano polli e galline morti dappertutto, alcuni dentro le recinzioni ed altri trascinati in aperta campagna come trofeo. Quello che colpisce è che i cadaveri di tutti i pennuti uccisi sono stati lasciati nel luogo della strage. È come se i predatori che li hanno massacrati si fossero solamente divertiti a dilaniarli senza intenzione di cibarsene, quasi si trattasse di un atto dimostrativo».
Il raid killer è avvenuto sicuramente nottetempo e al mattino per i proprietari degli allevamenti casalinghi è rimasta solo la constatazione dell’amara sorpresa.
«Stranamente nessuno dei proprietari si è accorto di niente durante la notte tranne l’aver udito latrati intermittenti dei cani domestici a cui non è stata data importanza», continua Ballarin, «per questo si ipotizza la presenza di più di un predatore che ha agito decimando velocemente l’allevamento di galline».
Ora si teme per la presenza a Cavallino di pericolosi cani di grossa taglia liberi di circolare in branco durante la notte, pronti ad azzannare e ad uccidere. La forma delle orme lasciate farebbe escludere agli esperti chiamati a valutarle che i responsabili siano stati animali selvatici come le volpi. In genere sono le volpi, infatti, ad agire velocissime, straziare gli animali e lasciarne sul posto i corpi dilaniati, come accaduto l’anno scorso a Spinea. Se effettivamente sono due grossi cani randagi, il fatto desta preoccupazione, trattandosi di animali pericolosi.
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