Cavallino, oltre sei milioni di presenze È la meta preferita dagli stranieri
CAVALLINO. Capitale del turismo plein air per la più alta concentrazione europea di top camping, il comune di Cavallino-Treporti, con oltre 6 milioni di presenze registrate nel 2016, è la prima spiaggia del Veneto e la seconda destinazione balneare d’Italia. Una penisola verde dalle spiagge dorate, fra il mare e la laguna che guarda a Venezia, nella quale il turismo all’aria aperta è la principale economia con un’offerta ricettiva di 28 campeggi, di cui ben 8 possono fregiarsi dell’ambito riconoscimento “Superplatz”, certificazione di elevata qualità rilasciata a soli 113 camping in tutta Europa da Adac, automobilclub tedesco che raccoglie oltre 19 milioni di associati.
Al turismo dei camping si aggiungono 36 hotel e cento strutture extra alberghiere che completano l’offerta complessiva della destinazione turistica che fattura oltre 350 milioni di euro annui di cui il 50% speso fuori struttura.
A Cavallino-Treporti la Bandiera Blu sventola dal 2006, ma la località da oltre mezzo secolo migliora qualitativamente la propria offerta ricettiva, puntando su una costante riqualificazione delle strutture e sul miglioramento dei servizi. Una tendenza verso la qualità che va oltre i riconoscimenti nazionali e internazionali, come confermano i dati rilevati dall’associazione di categoria Assocamping in occasione del recente rinnovo della classificazione ricettiva presentata dai campeggi a fine marzo. È infatti emerso che, rispetto all’ultima classificazione del 2010, a fronte di un aumento di presenze del 2,5% registrato negli ultimi sette anni, con una permanenza attuale media che ha superato gli 8 giorni, si è clamorosamente verificata una lieve diminuzione di posti letto da 65.263 a 64.634 con una conseguente riduzione dell’1% di capacità ricettiva massima di tutta la località.
Quando in una località balneare negli anni aumentano gli arrivi e le presenze e, invece di spingere fino alla saturazione del settore, addirittura diminuiscono i posti letto a sostanziale parità di strutture, si può tranquillamente parlare di allungamento stagionale, graduale ma costante nel tempo, una conquista che potrebbe portare negli anni benefici per tutte le attività del territorio garantendo maggiore periodo lavorativo. Il quadro confermerebbe anche le recenti richieste di aumento di superficie da parte dei campeggi che puntano ad aumentare i servizi, gli spazi dedicati all’ospite e quindi la ricerca di maggiore qualità piuttosto che puntare ad ospitare un maggior numero di persone.
Su questo Cavallino-Treporti può esibire una lunga tradizione imprenditoriale turistica fin dal dopoguerra che negli ultimi anni hanno reso il comune pioniere in Alto Adriatico anche sul fronte delle scelte amministrative essendo la prima città balneare del Veneto a introdurre l’imposta di soggiorno ed uno dei primi ad aver recepito l’organizzazione di gestione della destinazione attuata dal consorzio “Parco Turistico”, braccio operativo per la promozione e per la gestione degli uffici Iat di Cavallino e Punta Sabbioni.
Due porte di accoglienza dei turisti per l’82% stranieri, dei quali il 61% provenienti da nazioni di lingua tedesca e il 21% da paesi nordeuropei.
Uno dei segreti di Cavallino-Treporti è sicuramente l’accoglienza apprezzata in tutta Europa, che ha fatto toccare alla fidelizzazione del turista il 65%, tanto che l’attuale amministrazione comunale eletta a metà 2015, nell’intento di renderla ancora più professionalizzata, ha coinvolto tutti i residenti nei corsi di competenze turistiche del “Patentino dell’Ospitalità”.
«La sinergia e gli obiettivi comuni sono fondamentali», dichiara il sindaco Roberta Nesto, «fare rete, oggi come non mai, è motivo di crescita e sviluppo di un territorio. Noi come amministrazione stiamo puntando a coinvolgere nei diversi progetti, tutte le categorie, e a piccoli passi, stiamo raggiungendo i diversi obiettivi che ci siamo prefissati. Nella stessa direzione anche mettere assieme comuni ed enti sono sicura possa essere un’occasione per crescere, soprattutto se le località hanno caratteristiche comuni. Un primo passo verso il confronto e il coordinamento di alcune strategie lo stiamo studiando attraverso il tavolo dei sindaci della costa. È importante però che ci sia un coordinamento anche con le altre spiagge soprattutto per sviluppare un’azione promozionale all’estero, come ormai molti paesi fanno. Ritengo però che anche in un’azione di promozione comune, come la proposta di un unico brand, sia importante e necessario che ogni località mantenga e salvaguardi le proprie tipicità».
«Ritengo l’idea di un brand Alto Adriatico interessante anche se non nuova», rilancia il presidente del Parco Turistico, Paolo Bertolini, «il mondo va in questa direzione e molti altri paesi sono più avanti di noi in questo. Il Veneto, con la potenza dei suoi numeri, può senza dubbio avviarne il percorso. Sta a noi essere meno individualisti, più collaborativi e più maturi. Ognuno di noi fa parte di un progetto più evoluto e più grande pur mantenendo la sua identità territoriale».
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