Catturato in Croazia D’Este, l’ex della Mala l’ultimo dei “mestrini” latitante da 18 anni
MESTRE. Anche Claudio D’Este, el moro, 72 anni, è caduto in trappola.
Dopo 18 anni di latitanza, l’ultimo del gruppo dei “mestrini” che non aveva finito di pagare il conto con la giustizia è stato arrestato in Croazia. A scovarlo, la Squadra Mobile di Venezia e il Servizio Centrale Operativo della Polizia. Su di lui c’era un mandato di cattura europeo emesso dal Tribunale di Trieste perché dei 17 anni complessivi di pena per traffico di cocaina ne deve scontare ancora 10 e qualche mese.
La storia di Claudio D’Este è la storia della droga portata in Veneto da Maniero e dal gruppo dei cosiddetti “mestrini” a cui era legato. In quel tempo dai Balcani arrivavano quintali di stupefacente e armi. E spesso i traffici, negli anni Novanta, si sono confusi con i piaceri tra malavitosi veneziani e autorità croate che dovevano sostenere la guerra contro la Serbia. Ed è in quel periodo che el moro stringe importanti amicizie che garantivano canali sicuri per far arrivare la droga. In cambio aiutava i croati nel traffico di armi.
Riavvolgendo il filo della storia criminale di D’Este, un punto fondamentale è il bar che gestiva in centro a Marghera a inizio anni Ottanta. Un locale da sempre crocevia di piccoli e importanti malavitosi. È lì che molto probabilmente capisce che la sua vita dietro ad un bancone è solo una questione di copertura. Stringe amicizia con Gilberto Boatto, Gino Causin, Paolo Pattarello, Giovanni Paggiarin, Paolo Tenderini e Giampaolo Manca. Dopo quel bar ne arriva un altro alla Cipressina, intestato al compagno della figliastra. Era il luogo di ritrovo dei “mestrini”. Fu arrestato per la prima volta nel 1976 per detenzione e porto abusivo di armi. Dal 1981 al 1989 si era dedicato al traffico di cocaina e di eroina. Per i reati consumati in quel periodo fu arrestato nel 1991. Oltre al traffico di droga, D’Este gestiva un Casinò in Croazia dove viveva. Qui si sposò con una croata da cui ha una figlia. Nel 1997 fu nuovamente arrestato per traffico internazionale di cocaina dalla Procura di Trieste. Durante la detenzione venne raggiunto da più sentenze di condanna per complessivi 17 anni, solo in parte definitivi. Nell’aprile del 1999, scontata parte della pena ed ottenuti i benefici dell’indulto e della liberazione anticipata, uscì di carcere scomparendo. Dal 2000 viene considerato latitante. D’Este è stato incastrato con le stesse tecnologie usate per individuare i ladri di Palazzo Ducale. Ma soprattutto sono stati seguiti dei parenti che vivono qui. Li hanno seguiti per mesi. Per gli agenti era diventata una scommessa. Vinta.—
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia