Catturata una banda di predoni specializzata nei colpi ai negozi
PORTOGRUARO. Un’altra banda di predoni, formata da tre serbi e un bosniaco, smantellata dai carabinieri di Portogruaro protagonisti dell’operazione “Sirene blu”. Predoni della notte che svuotavano negozi per poi spedire la merce rubata oltre confine. Sono finiti in manette, due notti fa, accusati di far parte di un gruppo dedito alla ricettazione e alla commissione di furti ai danni di esercizi commerciali tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Gli stranieri sono stati sottoposti a fermo da parte dei carabinieri di Portogruaro, che hanno operato in collaborazione con i colleghi di Valdagno.
Gli investigatori che seguivano il gruppo grazie a un gps piazzato su una dello loro auto si sono spinti fino a Montecchio Maggiore. Erano sulle loro tracce da tempo, tanto da riuscire a monitorare una Fiat Bravo con cui si muovevano per i sopralluoghi. Era l'auto “pulita” della banda, segnalata dopo un colpo ad Annone Veneto. Di giorno utilizzata da una coppia serba di insospettabili. Di notte, invece, era impiegata dalla banda per i sopralluoghi.
Domenica notte arriva la segnalazione di un colpo alla profumeria D&B di Saccolongo (Padova), i carabinieri capiscono che possono essere proprio i predoni che seguono perché l’auto pulita era transitata da lì poco prima. Inoltre il colpo assomiglia a quello messo a segno ad Annone ai danni della profumeria Cad: per entrare sfondano la vetrina con un’auto usata come ariete. Il gps dell’auto pulita li porta a Montecchio e qui scatta il blitz. I militari bloccano due degli indagati uno dei quali, il serbo Slobodan Milosavljevic, 36 anni, tenta di fuggire speronando con la propria auto quella degli investigatori. Il complice, il bosniaco Ivo Pasalic, di 42 anni, non oppone resistenza.
Entrambi stavano per scaricare da una monovolume, rubata a Montebelluna, varie casse contenenti flaconi di profumo che erano stati rubati proprio nella profumeria di Saccolongo. Per il furto, i malviventi avevano utilizzato un'altra auto rubata e usata, appunto, come ariete per sfondare la vetrata. Nel garage dei due fermati è stato trovato un notevole quantitativo di merce rubata, tra cui capi i abbigliamento intimo di un negozio di Cornedo Vicentino, altri profumi e vari indumenti sportivi.
Altro materiale rubato è stato rinvenuto nell'abitazione, a Creazzo (Vicenza), dove si trovavano Alexander Lazarevic, di 20 anni, e Bojan Jovanovic, di 19, entrambi serbi. Nella casa c'erano anche molti attrezzi e strumenti usati per compiere furti come un pesante ariete in acciaio costruito artigianalmente, una scala a pioli in corda, un martello pneumatico professionale, decine di tronchesi e arnesi per forzare serrature. L'Arma ha poi recuperato un’altra monovolume Ford Galaxy, anch'esso rubata mesi fa a Montebelluna. Le indagini sono coordinate dal procuratore Capo di Vicenza Antonino Cappelleri e dalla pm di Pordenone Annita Sorti. I quattro sono sospettati di diversi altri colpi commessi in Veneto e Friuli.
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