Catasto, anche il Comune deve mettersi in regola

Case, scuole, palestre: 23 edifici pubblici da sanare con l’Agenzia delle Entrate Sei tecnici al lavoro, il commissario preleva centomila euro dal fondo di riserva
Di Mitia Chiarin
BASCHIERI CAMPALTO 28/03/2008 Villaggio Laguna edificio Ater © Matteo Bertolin
BASCHIERI CAMPALTO 28/03/2008 Villaggio Laguna edificio Ater © Matteo Bertolin

Anche il Comune di Venezia deve mettersi in regola con il Catasto dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate sulle cosidette “case fantasma”. Sono 23 gli immobili comunali che non risultano accatastati e che vanno messi in regola per non incappare in sanzioni future. Procedimenti costosi che sono partiti nelle scorse settimane. Gli uffici Patrimonio e Casa si sono dovuti affidare a sei tecnici esterni per le pratiche.

E il commissario Zappalorto ha dovuto mettere mano al fondo di riserva del Comune, prelevando 100 mila euro che serviranno ora a pagare il lavoro di questi professionisti che dovranno occuparsi del lavoro, non certo semplice per accatastare case, scuole, impianti sportivi. Un problema che il Comune si porta dietro dagli anni Settanta e che ora va risolto per evitare sanzioni, sanando errori e dimenticanze del passato, e contando sul rapporto di dialogo con l’Agenzia delle Entrate. .

Su 56 mila unità immobiliari e 19 mila cespiti del Comune di Venezia, trovarsi davanti a solo 23 casi di immobili “fantasma” per il Catasto, spiegano dal Comune, è poca cosa ma i costi in più che ora il Comune deve sostenere, in un periodo di tagli al bilancio, deve far riflettere sulle conseguenze di errori o dimenticanze del passato. Nei mesi scorsi si è accatastato anche il palasport Taliercio e sono partite le procedure per mettere a norma Forte Marghera.

Adesso altri 23 immobili da sanare, distribuiti in tutto il Comune, dalla terraferma alle isole. Ecco l’elenco: fabbricati in via Ca’ Solaro 63; uffici in via Monte Mesola 2 a Favaro; il centro sociale di via del Cortivo a Campalto; scuola e palestra di via dell’Edera a Chirignago; il centro culturale di via Ortolan a Malcontenta; l’asilo Cappuccetto Rosso di Marghera; la cabina di sollevamento di via Bottenigo; l’ex scuola elementare di via Moranzani a Malcontenta; il complesso scolastico Einaudi di Marghera; due case a Malcontenta; il centro sportivo del Lido più il gattile e la scuola di via Obelerio; i campi sportivi di via Indri a Favaro; la materna Arcobaleno di Campalto; la elementare ex Collodi di Tessera; edifici del villaggio Laguna di Campalto; gli impianti sportivi di Lido, Sant’Erasmo e Mazzorbo; le case rosse del Lido.

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