Cataste di amianto in via Villastorta nessuno fa bonifiche

Portogruaro. Il materiale tossico emerso dopo il rogo di marzo Il Gruppo Misto chiede l’immediata messa in sicurezza del sito

PORTOGRUARO. Presenza di amianto all’interno di una proprietà in via Villastorta. È quanto emerso dall’intervento dei vigili del fuoco per domare un grave incendio di natura ignota scoppiato nell’area il 25 marzo 2018, che ha rivelato sia materiali di risulta che tossici e almeno tre cataste di amianto occultate dalla fitta vegetazione proliferante per il completo stato di abbandono del sito.

La storia inizia nel 2014 quando la società immobiliare titolare del progetto di lottizzazione denominata “Ditta Obiettivo Immobiliare S.r.l. dichiarò fallimento, lasciando una parte del complesso residenziale incompiuta e il terreno rimanente inedificato.

Sebbene una porzione sia stata completata e sia oggi abitata, un’altra invece è rimasta in parziale costruzione, rendendo così l’area in questione una discarica in stato di desolazione e trascuratezza, vittima dell’incuria del tempo.

Ciò è visibile dall’ammasso di materiali edili nel cantiere, compresa una gru che è stata smantellata solo alla fine del 2017 dopo diverse lamentele dei residenti. L’incendio pertanto ha evidenziato una situazione di inquinamento e di pericolo per la salute pubblica, in primis degli abitanti prospicienti l’area.

Per questo il Gruppo Misto ha interrogato la sindaca Maria Teresa Senatore e l’amministrazione comunale sulla questione di tossicità rilevata, chiedendo il perché del mancato intervento di bonifica e messa in sicurezza del sito. Il gruppo consiliare di minoranza, inoltre, ha specificato che la lottizzazione si è sviluppata in un luogo dove prima sorgeva un fabbricato industriale con probabile copertura in eternit, nonché la formazione spontanea di una “piscina coperta” nello scantinato del capannone.

«Dal giorno dell’incendio a oggi è passato quasi un mese», ha dichiarato il coordinatore del Gruppo Misto Graziano Padovese, «e alla luce della tossicità emersa, sebbene le autorità ai vari livelli siano state informate, non si è ancora intervenuto per bonificare l’area. Perciò abbiamo chiesto all’amministrazione comunale le motivazioni di questa condotta, dato che la situazione di abbandono del lotto è nota già da tempo e non ultimo il problema ambientale che deve essere presto risolto» .

Una situazione preoccupante, sulla scia di tutte le costruzioni rimaste incompiute e poi dimenticate, resa ancor più d’urgente risoluzione dall’incendio che ha “scoperchiato” il vaso di Pandora.

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