Cassonetti bruciati, torna l’incubo

Sottomarina. Il piromane di nuovo in azione mercoledì notte con due roghi

SOTTOMARINA. È passato quasi un mese dall’ultimo incendio ma il piromane (singolo o gruppo che sia) di Sottomarina è tornato all’opera. Mercoledì sera, verso le 21, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere le fiamme che avevano avvolto una campana per la raccolta del vetro, in via Tiglio e, poco dopo, hanno compiuto la stessa operazione in via Pigafetta, stavolta su un cassonetto dei rifiuti.

I roghi si sono ripetuti con le modalità che cittadini e forze dell’ordine si sono abituati a conoscere da almeno un paio di mesi: un primo incendio, nelle zone residenziali di Sottomarina, seguito da un secondo, a poche centinaia di metri e a poche decine di minuti, di distanza. Il riultato è abbastanza scontato: mentre l’attenzione degli apparati di emergenza si concentra sul primo incendio, il piromane può dedicarsi al secondo, quasi indisturbato. Secondo questa modalità si sono già svolti otto episodi, con il coinvolgimento di un numero all’incirca doppio di cassonetti. L’ultima volta, il 12 marzo scorso, il piromane aveva anche “alzato il tiro” provando a incendiare un’automobile, mettendo accanto a una ruota un sacchetto di immondizie a cui aveva dato fuoco. L’arrivo tempestivo dei pompieri ha evitato il peggio. Ma il contesto non è affatto tranquillizzante, anche perché il fuoco potrebbe estendersi alle auto o alle strutture circostanti i cassonetti indipendentemente dalla volontà degli autori dei roghi. In ogni caso restano i danni: ogni contenitore bruciato costa tra i 500 e i 600 euro, riferiscono gli uffici di Veritas, che vanno a sommarsi ai costi del servizio e, alla fine, “spalmati” sulle bollette di tutti. Pertanto ogni contribuente chioggiotto, sappia che qualche decina di centesimi della sua tassa asporto rifiuti va attribuita all’opera di questi misteriosi piromani. Ma c’è anche un altro disservizio possibile: i contenitori per i rifiuti, infatti, non si acquistano due o tre per volta in un negozio, ma vanno ordinati, in stock adeguati, ai produttori. Veritas ne tiene sempre un certo numero di riserva per le emergenze di questo tipo ma, quando li esaurisce li deve ordinare.

Può capitare, quindi, che, per qualche periodo, non ci siano abbastanza contenitori per le esigenze degli utenti e questo significa sporco e degrado per cittadini e turisti. La caccia al piromane, comunque, è aperta e, come già accaduto in passato, prima o poi, i vandali in questione verranno presi. E dovranno pagare il conto.

Diego Degan

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia