Casson, vendita di opere d’arte per sostenere la sua campagna

Presentata la lista civica (capolista l’editore Pelizzato) del senatore: «Soltanto fondi alla luce del sole. Mi appello a tutti, aiutatemi con un contributo. Non chiudo ai cattolici, anzi, ho studiato dai Salesiani».
Felice Casson e il libraio Giovanni Pelizzato
Felice Casson e il libraio Giovanni Pelizzato

MESTRE. Ha un carattere riservato Felice Casson, candidato sindaco del centrosinistra e senatore Pd. E per presentare il simbolo e lo slogan della sua lista civica, sfondo rosso e frasi d’effetto, come “Buongiorno città” e “Ci meritiamo una città migliore”, arriva a a nascondere il viso dietro ai cartelli. Poi si concede, ma assieme al capolista della sua civica, Giovanni Pelizzato, editore de “La Toletta”. Al ristorante “Fortuna”, dietro piazza Ferretto, Casson ieri ha presentato la sua campagna elettorale e la raccolta fondi per sostenerla. Si parte dai fondi rimasti dall’organizzazione delle primarie del centrosinistra che l’hanno visto vincitore; dai proventi della ristampa del suo libro, “Le fabbriche dei veleni” e pure da una insolita mobilitazione di artisti che sotto il progetto “L’arte per Felice Casson” vedranno gallerie e artisti contemporanei mettere in vendita opere d’arte per sostenere la sua campagna elettorale. Tutta giocata su sobrietà e trasparenza. «Per la campagna delle primarie siamo stati ampiamente sotto il tetto delle spese previsto dalla coalizione (10 mila euro)», dice. E precisa: «Ho speso circa 7.400 euro». Dalle primarie, con i 2 euro versati dagli elettori, sono stati raccolti circa 27 mila euro: alla campagna elettorale di Casson andranno dai 10 ai 12 mila euro. «In pratica, è un centesimo di quel che spendono altri candidati con campagne da oltre un milione di euro», ammette senza timore. E lancia un appello: «Per fare una politica trasparente c'è bisogno di un sostegno finanziario: lanciamo oggi una campagna di raccolta fondi aperta a tutti. Se ognuno degli elettori delle primarie versasse dieci euro, arriveremmo comunque a un centesimo di quanto spende colui che sta tappezzando anche i cestini dell’immondizia». Mandatario e garante di trasparenza è il notaio Stefano Bandieramonte. È stato aperto anche un conto corrente presso la AntonVeneta di Mestre e i nomi dei sostenitori saranno pubblicati sul sito internet della campagna elettorale. Nella lista civica di appoggio al candidato entreranno oltre a Pelizzato anche il gruppo 25 aprile (che candida tra gli altri la fotografa veneziana Selina Zampedri) e «esponenti della cultura, dell'imprenditoria, delle associazioni, del mondo cattolico», dice Casson. «Non ci potranno essere persone con conflitti di interesse o condanne. Al minimo dubbio rinuncio alla lista, questo lo sanno i partiti che mi sostengono». Ad ascoltare c’è il Pd con i segretari Rosteghin e Stradiotto; il Psi con Luigi Giordani, Gianfranco Bettin e Beppe Caccia per “Venezia 2020”, l’ex Udc Michele Scibelli. Martedì arriva Pionati (Alleanza di centro). «Con i cattolici l’interesse è reciproco», spiega, «noi siamo centro e sinistra e dal mondo cattolico sono venuti a cercarmi per lavorare assieme. Io ho studiato ai Salesiani». Martedì pomeriggio al Laurentianum Casson parlerà di sicurezza; giovedì al Candiani si confronta con il giornalista Andrea Scanzi. Ieri era alla presentazione del progetto Expo. E gli ex avversari, ora alleati, delle primarie? «Molina l’ho visto ieri, Pellicani lo incontro domani (oggi, ndr). I rapporti sono ottimi e se vogliono entrare in lista le porte sono aperte», dice. Ribadita la critica alle ultime scelte del commissario: «Saranno da verificare per capire se ci sono possibilità di revoca. La squadra di giunta? Di certo la delega alla sicurezza l’avrò io. Per il bilancio, visto la difficile situazione, ho un nome preciso in mente. Ma per ora dico solo che non è un veneziano insulare».

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