Casson: «Più eventi culturali a Mestre»
«Felice Casson? Lo sostengo non perché la pensa come me, ma perché so come la pensa». È questo il gioco di parole con cui Sergio Zavoli - 92 anni portati alla meraviglia, giornalista, scrittore e politico italiano che con il suo programma “La Notte della Repubblica” ha affrontato i nodi più spinosi della storia italiana - ha di fatto annunciato il proprio supporto al collega senatore Felice Casson.
Davanti a un centinaio di persone (fra le quali Giovanni Pelizzato e Roberto Turetta) riunitesi al multiplex del Candiani, Zavoli e Casson, stimolati dal giornalista Giuseppe Gioia, hanno affrontato il tema della cultura, centrale in una città che da questo punto di vista si può definire “privilegiata”, come spiega ancora il grande giornalista. Il convegno inizia con le riflessioni del candidato sindaco che spiega le sue ricette in relazione a questo tema cruciale.
«Venezia può contare su quattro grandi eventi culturali», commenta Casson. «È chiaro che bisogna fare di più, coinvolgendo in modo capillare la terraferma e ampliando le iniziative nei periodi dell’anno meno vivi. In centro storico stiamo vivendo un momento negativo testimoniato in primo luogo dalla chiusura dello spazio Mondadori. Eppure si sa bene che ogni euro investito in cultura produce circa 1,60 euro». In campo culturale ci vuole «una logica manageriale» continua il senatore ed ex magistrato «ovvero ci vuole qualcuno che analizzi il fenomeno, lo capisca e lo distribuisca. Io propongo teste completamente nuove che sappiano di cosa si sta parlando».
Quando la parola passa a Zavoli, il 92enne giornalista parla di cultura in termini alti, fra citazioni filosofiche e metafore. Poi lancia un assist agli “unionisti”, dicendo che «Mestre e Venezia hanno interesse a prendersi cura l’una dell’altra per il bene comune. Sono rimasto molto colpito da Mestre. L’ho vista cambiata in meglio anche se ci sono ancora molte cose da fare».
Tornando alla cultura, «Venezia ha tutto il diritto a rappresentarla a livello mondiale”. La chiosa finale di Sergio Zavoli viene riservata a Casson. «Lo sostengo perché nelle votazioni al Senato, anche quelle notturne, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. È un magistrato esemplare, ha sempre una parola giusta. Ed è stata fra le poche voci fuori dal coro quando si è parlato dell’acquisto degli F35».
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