«Casson non li spende ma i soldi ci sono»

CHIOGGIA. «Cinque milioni di euro nel 2016 e altri dieci milioni, ogni anno, fino al 2022». Sarà questo il sostegno economico che Chioggia riceverà dalla Legge speciale, il cui rifinanziamento è...

CHIOGGIA. «Cinque milioni di euro nel 2016 e altri dieci milioni, ogni anno, fino al 2022». Sarà questo il sostegno economico che Chioggia riceverà dalla Legge speciale, il cui rifinanziamento è stato inserito dal governo nella legge di stabilità appena approvata. Così Federico Resler (nella foto), segretario del Pd cittadino, risponde alle “lamentele” del sindaco, Giuseppe Casson, che aveva provocatoriamente invocato l'abrogazione della Legge speciale, i cui princìpi verrebbero regolarmente disattesi dalle decisioni degli organi amministrativi e governativi superiori. Ultimo esempio, cita Casson, il deposito di Gpl, autorizzato (alla costruzione, ma non ancora all'esercizio) nonostante proprio la Legge speciale vieti «la realizzazione di impianti petroliferi in laguna». Ribatte Resler che «se Casson avesse fatto bene il suo lavoro da sindaco, controllando e bloccando l'operato del dirigente comunale che ha dato parere favorevole all'installazione e si fosse opposto al progetto in sede Aspo, non saremmo arrivati a questo punto. Ora, saltati i termini per il ricorso ai tribunali ordinari, si può solo ricorrere al Presidente della Repubblica per bloccare questa bomba ecologica. Il Pd si è impegnato per impedire la costruzione di questo impianto, con due interrogazioni, presentate in Regione dal consigliere Pigozzo e alla Camera dall'onorevole Crivellari. Nel primo caso, l'assessore regionale alle Attività produttive Marcato, esponente del centro destra di cui Casson fa parte, ha riconfermato il via libera all'impianto».

Resler imputa anche a Casson la «la perdita dei finanziamenti (1.800.000 euro) per l'efficientamento energetico degli uffici comunali, quella dei fondi per le attività commerciali del centro storico e per il bike-sharing, la non realizzazione della Ztl, il non trasferimento del mercato ittico, la non approvazione dei piani particolareggiati dei centri storici. «La verità», dice Resler, «è che il sindaco cerca di mettere sotto il tappeto le sue lacune e inefficienze. La città ha bisogno di un cambiamento che Casson non sa rappresentare, tutto chiuso come è in una concezione della politica vecchia e fatta di lamentele, non certo di proposte e di visione del futuro». (d.deg.)

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