Casson e la sua civica all’attacco «Brugnaro, un anno di niente»

Il senatore e i suoi consiglieri bocciano l’operato della giunta: «Poche decisioni, senza confronto Progetti al palo, sociale penalizzato. Non si è fatto nulla sui flussi turistici e il degrado aumenta»
Di Alberto Vitucci
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 02.07.2015.- 1° seduta Consiglio Comunale. Felice Casson, Luigi Brugnaro
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 02.07.2015.- 1° seduta Consiglio Comunale. Felice Casson, Luigi Brugnaro

«Un anno di niente: Sveglia sindaco! «Tante parole, niente progetti, pochi interventi amministrativi. E il faso tuto mi non funziona. Dov’è finito il cambiamento? Dopo un anno tutti ricordano solo le polemiche sui libri e contro Elton John». Felice Casson va all’attacco. E con il suo gruppo consiliare il candidato sconfitto da Brugnaro ha tracciato ieri il bilancio di un anno di giunta Brugnaro visto dall’opposizione. «Poche decisioni, e assunte senza confronto con i cittadini», attacca Casson, «l’abolizione delle Municipalità e delle consulte è indice di una volontà di non confrontarsi con la gente. E non può essere sostituita dai tavoli fucsia. Il Comune non è un’azienda privata». Lunga la lista dei «proclami» e delle promesse non mantenute. Casson e i suoi consiglieri Francesca Faccini, Giovanni Pelizzato e Rocco Fiano fanno l’elenco.

Sicurezza. Degrado aumentato, problemi irrisolti. «Manca qualunque strategia sulla sicurezza che non si può ridurre ai pistoleri», dice Faccin, «una cultura che rifiutiamo. Hanno tagliato progetti sulle scuole, sui ragazzi, sul reinserimento sociale». «L’unica proposta», dice Casson, «è quella anticostituzionale di arrestare per una notte chi compie reati».

Residenza. «Aveva promesso 30 mila abitanti in più. Invece di nuove case non c’è traccia, e l’esodo aumenta. In un anno la città d’acqua ha perso altri mille abitanti».

Bilancio. «Si continua a chiedere l’elemosina al governo. Senza capire che in assenza di progetti e con questi chiari di luna soldi dal governo non ne arriveranno. Fermi i progetti annunciati sulla fiscalità di vantaggio e la zona franca a Marghera».

Sociale. «Sono state penalizzate le associazioni di volontariato e del sociale, le società sportive. Non ci sono atti sui nuovi asili nido promessi».

Turismo. «Nulla si è fatto sul controllo dei flussi turistici. Solo insulti alla sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni che aveva offerto la collaborazione del governo su questo tema e volontà di ridicolizzare l’Unesco. Situazione che peggiora. Così sulla lotta al moto ondoso, inesistente, sui trasporti pubblici. Piazza San Marco è nel degrado, sulle grandi navi il Tresse è fermo, si vuole forse lasciarle a San Marco per sempre».

Macchina comunale e aziende. «Vertenza ereditata dal commissario, ancora irrisolta. Nulla sul fronte delle spese delle Partecipate e sul rilancio del Casinò».

Marghera. «Le bonifiche non si vedono, i progetti di rilancio nemmeno. E su alcuni terreni c’è un conflitto di interessi del sindaco. Dopo un anno il bilancio è negativo».

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