Casson al Lido: «Ripartiamo dall’etica»

Un centinaio di persone per ascoltare il senatore Pd. «Modificare il Patto di Stabilità, basta alienazioni dei beni pubblici»
Di Vera Mantengoli

«Non ho nessuno dietro di me, ma solo davanti e sono i cittadini». Ieri mattina Felice Casson, candidato sindaco e senatore del Pd, ha incontrato ufficialmente per la prima volta la cittadinanza a Lido, nella biblioteca «Hugo Pratt», in un territorio definito simbolico «che potrebbe essere splendido, ma che è pieno di buchi e pregno di un senso di abbandono e non valorizzato come dovrebbe essere per tutta la laguna». Parole chiave: trasparenza, partecipazione dei cittadini, rottura con il passato.

Oltre cento persone hanno ascoltato per due ore il senatore che ha risposto alle domande dei cittadini, partendo dalla richiesta di «ripristinare un’etica». «Inizio dall'etica» ha detto «perché stiamo uscendo dalla vicenda Mose, dove ricordo che quello accaduto in Regione è diverso dal Comune, dove si è trattato di finanziamenti illeciti. Quello che ci deve turbare sono la violazione e la corruzione delle regole. La corruzione delle regole, come aver permesso al Consorzio Venezia Nuova di gestire il 12% dei finanziamenti, per me è ancora più grave, perché mina le basi etiche socio economiche, creando una zona grigia. Nella prossima amministrazione non ci sarà nessuno con precedenti penali».

Una delle novità proposte è che chi si occuperà di bilancio e finanze a Ca’ Farsetti «sarà una figura esterna e cristallina», slegata dal territorio. Un altro obiettivo è quello di raggiungere un’autonomia finanziaria locale «in modo da non andare a Roma a chiedere soldi», ma di trattenerli dalle risorse che abbiamo (imposte dirette sulle attività commerciali o flussi turistici). Cambiamenti anche per le municipalità che verranno ridotte. Riorganizzazione nel Comune «per non creare piccoli feudi».

«L’amministrazione» ha ribadito «deve avere un sindaco forte e i cittadini devono essere tranquilli che nessuno gli tiri la giacchetta». Nell’immediato bisogna invece cercare di modificare le norme del Patto di stabilità, evitando per esempio di inserire i lavori per la manutenzione e dare incentivi al privato. Su questo punto il candidato ha detto: «Bisogna snellire la burocrazia perché altrimenti chi vuole investire diventa matto. Ci vuole una squadra che abbia una competenza unica».

Per gli stipendi: «Bisogna bloccare gli effetti negativi del patto di stabilità. Lo abbiamo già proposto, lo stiamo rifacendo con il Milleproroghe». Beni immobili: «Alienare fa parte di una politica miope». Destino del Mose: «Attendiamo le ultime osservazioni tecniche e poi prendiamo una decisione».

Casson ha ribadito più volte che le primarie andavano fatte prima del 15 marzo: «Forse c’è chi vuole prendersi tempo». Trasparenza anche per le votazioni alle primarie. E ora si corre per la raccolta firme che va da un minimo di 1000 a un massimo di 1500. «Garantisco che non sono vincolato da nessuno» ha concluso Casson «sono un uomo di istituzione, pronto a fare il sindaco, senza avere altri lavori. Per me questa chiarezza con i cittadini è un dovere».

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