Cassintegrati? No, in ferie Ultimatum Cgil all’Ata

Aeroporto Marco Polo: il sindacato chiede un incontro alla società di handling sull’organizzazione del lavoro e la situazione aziendale. Scioperi dietro l’angolo
Presidio lavoratori ATA all'aeroporto Marco Polo di Tessera
Presidio lavoratori ATA all'aeroporto Marco Polo di Tessera

TESSERA. Credevano di essere in cassa integrazione a turno, ma alla fine l’azienda li ha messi d’autorità in ferie con la raccomandazione di non allontanarsi per poter rientrare al lavoro in caso di necessità. È quanto - secondo la Filt-Cgil veneziana - sta succedendo ad un centinaio di dipendenti di Ata Italia srl, una delle tre società di handling (servizi di terra) che operano nell’aeroporto Marco Polo e che da qualche mese ha siglato un accordo con la società francese Worldwide Flight Services (Wfs) per il cargo merci che potrebbe essere allargato anche al servizio di carico e scarico bagagli e le manovre in rampa degli aerei passeggeri.

La Cgil ha avviato nei giorni scorsi la cosiddetta procedura di raffeddamento (lettera inviata al prefetto, Domenico Cuttaia) nei confronti della società di handling dell’aeroporto Marco Polo, Ata Italia, per il mancato rispetto della “rotazione” dei turni di cassa integrazione previsti dall’accordo sottoscritto dalla stessa azienda che da tempo è in gravi difficoltà economiche e proprio per questo sta utilizzando la cassa integrazione in deroga per una parte dei propri dipendenti nello scalo veneziano.

Nello specifico, la Filt-Cgil chiede un confronto su gestione della cassa integrazione, organizzazione del lavoro, flessibilità del lavoro, situazione aziendale e prospettive. Se non andrà in porto positivamente aprirà la strada a scioperi e proteste.

«A pesare sui lavoratori», spiega Sandro Niero, della segreteria Filt-Cgil veneziana, «c’è una grave mancanza dell’azienda che non ha avviato la procedura di utilizzo della cassa integrazione senza prima, come prevede la legge, aver esaurito tutte le ferie arretrate non smaltite dai lavoratori interessati. Così molti di loro si sono trovati ad essere messi forzatamente in ferie ma allo stesso tempo sarebbero tenuti a non allontanarsi da Venezia per essere immediatamente reperibile in caso di necessità».

Secondo il sindacato si tratta di una «situazione inaccettabile perché scarica sui lavoratori gli errori di un’azienda che non riesce nemmeno a far smaltire le ferie ai suoi dipendenti nei tempi previsti e allo stesso tempo pretende di utilizzare la cassa integrazione in deroga, con la promessa, non mantenuta, di ruotare i lavoratori che la utilizzeranno».

Ata Italia srl fa campo al Gruppo Aqua Pia (ex Marcia) che sta trattando con la francese Wfs una possibile cessione della sua società di handling, ormai fuori mercato e con i bilanci in rosso. (g.fav.)

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