Cassette fuori posto, venditori stangati

Multa da 1.032 euro per un’eccedenza di 0,36 metri quadrati: «Ci avevano avvertito, ma la cifra è spropositata: farò ricorso»
Di Marta Artico

Cassette fuori posto al mercato fisso di via Fapanni, fioccano le multe dei vigili. Prima sono stati avvertiti e diffidati bonariamente, poi ieri gli agenti sono passati e hanno multato salatamente chi aveva cassette di frutta e verdura che non rispettavano la normativa che regola il commercio su suolo pubblico. Cassette posate a terra, con la merce e il prezzo in mostra, di pochi centimetri fuori dalla proprietà in concessione.

La batosta. Michele, dell'impresa “Daniele e Michele”, è stato multato di 1032 euro. «Sono stato già multato in passato», spiega, «ma questa volta farò ricorso, non ci sto. C'era mia mamma qui, erano le 10, aveva posato le cassette a terra perché aveva finito di pulire la verdura, quando la vigilessa è passata: mia madre le ha detto che spostava tutto subito, ma non c'è stato verso. Sì, avevano avvisato, ma sono stanco, la multa è sproporzionata. Tutto questo denaro per pochi centimetri? Per un’eccedenza di 0,36 metri quadrati? Incassiamo 300 euro al giorno e dobbiamo toglierci le tasse: questo mese lavoro per pagare la multa. E nel frattempo siamo invasi da gente che chiede soldi ai clienti. Quando ho sbagliato ho pagato, questo mi sembra davvero troppo».

Sanzione esagerata. «I vigili fanno il loro», racconta Pierluigi che ha gli spazi in concessione pochi passi indietro, verso Coin. «Fotografano e poi redigono il verbale, ma è la sanzione da rivedere: 100 euro ci possono stare, ma 1.032 euro di questi tempi sono un sacco di soldi. Io ho una doppia concessione, quindi i 1.032 euro vengono moltiplicati per le licenze». «Abbiamo sbagliato tutti», spiegano da Simion, «e due settimane fa ci hanno avvertito che stavano facendo ordine, però la sanzione è esorbitante: anche noi abbiamo preso multe in passato, ma per una cassetta mille o cento euro non è la stessa cosa. Che ci siano regole è giusto, lo spazio è poco e noi ci facciamo concorrenza esponendo la merce perché sia visibile: chi lo fa viene castigato, ma lo spazio è davvero troppo poco».

In ginocchio. «Sono stato multato anch'io», precisa Pino (di “Pino frutta”), «ero in torto, lo ammetto, ma una somma così non va bene. Avevo tre cassette messe per lungo e sono stato pizzicato: mille euro. Io ho tre licenze e sono stato anche chiuso in passato. Hanno ragione sul fatto che siamo fuori norma, ma la somma che vogliono è vergognosa. Senza la merce in esposizione la gente vede solo la miseria delle strutture, che sembrano quelle di un obitorio e di questo mercato a nessuno frega nulla. Ci hanno messo in ginocchio, non possiamo andare avanti così».

Le regole. C'è però chi sta dalla parte dei vigili. «Fino a due settimane fa», racconta un venditore che vuole rimanere anonimo, «non si passava più dalle cassette fuori posto. I clienti stessi protestavano. C'era chi gettava la spazzatura in mezzo al mercato, chi metteva decine di cassette davanti, ma la legge va rispettata».«Non diciamo che sia giusto che i banchi siano stati multati, ci dispiace per i colleghi», spiegano dal box di Diego Pattarello, «ma questo mercato era diventato uno schifo, in troppi ne hanno approfittato. C'erano cassette ovunque, sporcizia, non si riusciva a passare. Sicuramente si è passati da un estremo all'altro e le multe sono state eccessive, ma c'è chi non capisce che servono regole e che quanto esce dallo spazio dalla saracinesca è abusivo».

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