Cassa peota sparita, allarme a Noventa

Una trentina di famiglie non ha avuto indietro i soldi, forse duecentomila euro. I gestori: «Li abbiamo prestati»
Di Giovanni Cagnassi e Giovanni Monforte

NOVENTA. Spariti i soldi della cassa peota di Noventa. Ieri mattina a Ca' Memo, momenti di tensione per una trentina di residenti che si è presentata puntuale al bar “Al Piave” per riscuotere le somme, anche 5 o 6 mila euro per persona o famiglia. Ieri infatti i soldi sarebbero dovuti essere restituiti. Ma già sabato sera c'era il sentore che le somme non sarebbero state consegnate a chi aveva versato i soldi nell'arco dell'anno. E ieri mattina è accaduto proprio quello che si temeva. Sono iniziati litigi tra chi voleva i soldi e i responsabili della cassa, che avevano scelto il bar come punto di riferimento. Le prime spiegazioni sono state piuttosto imprecise e con pochi dettagli su quanto accaduto. Pare che i soldi non ci siano perché sarebbero stati prestati. «Non accettiamo quanto ci hanno detto a titolo di spiegazione o giustificazione che sia», dice la signora C.M. di Noventa, «i soldi dovevano essere restituiti proprio ieri e invece non c'erano. Ci sono famiglie che hanno consegnato 2-3 fino a 5 mila euro. In cassa ci saranno stati anche duecentomila euro, non si sa mai quanto possa essere raccolto in questi casi. Anche i soldi dei bambini che avevano messo da parte le mance dei genitori al momento non ci sono».

Dell’accaduto sono stati informati anche i carabinieri di Noventa. È stata fatta una segnalazione, ma al momento non risulta siano state formalizzate denunce. La legge nazionale che ha disciplinato il fenomeno, tipicamente veneto, delle casse peota prevede che il denaro debba essere restituito entro il 31 dicembre di ogni anno. Ma, a quanto pare, una norma prevista dallo statuto della cassa peota di Ca’ Memo fisserebbe questo termine al 15 dicembre. Da qui la preoccupazione che serpeggia tra i soci. È probabile che nei prossimi giorni gli stessi soci decidano di formalizzare con una lettera scritta la richiesta di restituzione dei soldi. A quanto si è appreso, il promotore della cassa peota avrebbe spiegato di aver prestato la somma a una persona in difficoltà, che non risulterebbe però essere tra i soci della cassa, e di voler cercare di restituire la somma già in settimana. Qualora non dovesse avvenire, allora la vicenda potrebbe assumere anche risvolti legali.

Dopo tanti episodi sussurrati di casse peote sparite tra Sandonatese e Jesolo, ma mai venuti a galla, ecco che in tempi di crisi accade un nuovo episodio sospetto sul quale dovrà essere fatta luce. La cassa peota è una tradizione molto radicata sul territorio. Una cassa che raccoglie i risparmi della gente, se è piccola, gli interessi vengono utilizzati per cene o iniziative benefiche. In altri casi ci sono anche interessi da dividere. Un limbo giuridico protegge queste usanze, ma il rischio è sempre quello che i soldi spariscano.

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