Cassa peota di Ca’ Memo, restituiti i soldi
NOVENTA. I soldi sono stati restituiti a tutti e 49 i soci della cassa peota di Ca’ Memo. Si è conclusa con il lieto fine, dunque, una vicenda che in queste settimane ha tenuto con il fiato sospeso quanti avevano investito delle somme nella cassa peota noventana.
Secondo quanto previsto dalla normativa che disciplina questo fenomeno tipicamente veneto, il termine ultimo per la riconsegna sarebbe scaduto oggi, ma già domenica i gestori della cassa peota hanno provveduto a restituire tutto il denaro dovuto. Ovvero 39 mila e 35 euro, l’esatto ammontare della somma raccolta dai 49 soci nel corso dell’anno.
La vicenda della cassa peota di Ca’ Memo era diventata di dominio pubblico lo scorso 15 dicembre. Per quella data era stata fissata la riconsegna delle somme investite, ma i gestori della cassa peota avevano spiegato di non poter provvedere alla restituzione immediata. I soci erano stati rassicurati sul fatto che le somme sarebbero state riconsegnate entro la fine dell’anno.
Ma alcuni risparmiatori, comprensibilmente preoccupati in questi tempi di crisi, avevano deciso di segnalare l’accaduto ai carabinieri. Adesso l’epilogo positivo della vicenda. «La somma raccolta dai 49 soci ammontava a 39.035 euro, cifra dimostrabile. Alla data di domenica tutti i soci sono stati liquidati per l’intero importo», dicono i gestori della cassa peota, che tengono anche a sottolineare l’estraneità alla vicenda dei gestori del bar pizzeria Piave.
«Escludiamo qualunque coinvolgimento degli attuali gestori della pizzeria Piave di Ca’ Memo, in quanto gli stessi sono subentrati solo a maggio di quest’anno, quando la cassa peota era già attiva», proseguono i gestori della cassa peota, «ringraziamo Luigino e Deborah per averci messo a disposizione un tavolo della pizzeria per proseguire a tenere viva la cassa peota che ha una storia di decenni».
Anche se, dopo quanto accaduto quest’anno, difficilmente nel 2014 la cassa peota sarà ripetuta. Della restituzione dei soldi sono stati informati sia i carabinieri della caserma di Noventa che il sindaco Alessandro Nardese.
Fugata la paura di una possibile sparizione del denaro, tutto si è risolto in un ritardo nella riconsegna e in un necessario chiarimento tra i soci sui motivi interni della tardiva restituzione.
Giovanni Monforte
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