Caso U-Mask, laboratorio senza permessi. Perquisita la sede di “Clodia” a Chioggia

L’attività di Bolzano sequestrata dai Nas, indagine aperta per abuso della professione: «Titolare senza laurea in biologia» 
L’incontro tra Moreno Morello, inviato di Striscia e il titolare dell’attività, Roberto Marchetti
L’incontro tra Moreno Morello, inviato di Striscia e il titolare dell’attività, Roberto Marchetti

VENEZIA. A fine gennaio il sequestro del laboratorio di Bolzano da parte dei carabinieri del Nucleo anti-sofisticazione (Nas) di Trento. Martedì scorso la perquisizione degli stessi Nas nella sede principale del laboratorio “Clodia”, in via Poli 9/B a Chioggia, titolare Roberto Marchetti.

La procura di Bolzano ha aperto un fascicolo d’indagine contestando sia l’esercizio abusivo della professione dal momento che Marchetti non risulta essere laureato in Biologia come invece dovrebbe essere per l’incarico che ricopre come responsabile tecnico, che l’apertura del laboratorio, nell’area artigianale della città altoatesina, in assenza di qualsiasi autorizzazione (l’articolo 193 del testo unico sulle leggi sanitarie). Il laboratorio era infatti sconosciuto sia all’amministrazione provinciale che all’autorità sanitaria di Bolzano.

E se da un lato c’è l’inchiesta della procura di Bolzano, il nole del laboratorio Clodia entra anche nelle carte dell’inchiesta della procura di Milano, che ipotizza il reato di frode in commercio in merito alla vicenda delle mascherine U-Mask, note per essere usate da molti vip. Il laboratorio di Bolzano ha effettuato, per conto di U-Mask, i test sulla capacità di filtrazione.

Il sequestro del laboratorio di Bolzano da parte dei Nas risale alle fine di gennaio. I carabinieri hanno messo i sigilli all’attività, e il sequestro è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari (Gip) di Bolzano. Ora potrebbe scattare anche la confisca, relativa anche ai macchinari utilizzati, dal valore stimato in decine di migliaia di euro.

Nel corso della perquisizione gli uomini del Nas hanno verificato che nel laboratorio si facevano analisi su componenti biologici, come la saliva, per verificare la predisposizione genetica nei confronti di alcune malattie, o per verificare intolleranze alimentare. Servizi che il laboratorio offre anche nel proprio sito Internet. Esami che però, secondo le verifiche dei militari del Nas, il laboratorio Clodia di Bolzano non avrebbe potuto eseguire proprio per la mancanza di autorizzazioni e l’assenza di un biologo quale responsabile tecnico. Marchetti non risulta essere laureato in biologia, e da fine gennaio a oggi non ha fornito alcun attestato di laurea.

Dopo il sequestro di Bolzano l’inchiesta ha portato i Nas di Trento anche a Chioggia, martedì scorso. I militari sono entrati negli uffici di via Poli, vicino al mercato ittico, acquisendo una serie di elementi. Sono tornati a Bolzano infatti con una serie di mascherine, guanti, documenti e supporti informatici, che in questi giorni sono stati oggetto di approfondimento sui servizi offerti dalla società.

E normalmente pubblicizzati. Nel sito si legge, ad esempio, che «i laboratori Clodia effettuano analisi cliniche e analisi microbiologiche per conto di strutture private quali: laboratori, istituti di cura privati, ospedali pubblici e utenti privati».

Sono le mascherine di tendenza usate da molti politici, personaggi dello sport e della politica. Secondo la denuncia di una società concorrente la capacità di filtraggio dei modelli in vendita non rispetterebbe però quanto dichiarato e certificato dalla società. L’azienda produttrice si difende: «Rispetta pienamente le norme». E intanto la procura di Milano, sulla base dell’esposto, ha aperto un fascicolo di indagine per frode in commercio indagando, come atto dovuto, il responsabile italiano della società.

A fine gennaio quindici modelli sono stati sequestrati a Milano dalla polizia locale e giudiziaria del dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro. Alcuni giorni fa la Procura di Milano ha dato l'incarico a un esperto che avrà tempo 40 giorni per analizzare sia le mascherine U-Mask che quelle dell’azienda concorrente, per verificare la loro reale capacità di filtraggio. I dati diffusi da U-Mask sono stati messi in discussione, sulla base di alcune prove di laboratorio, dalla trasmissione Striscia la Notizia. Per la rivista Altroconsumo invece, che ha eseguito una prova di laboratorio, la mascherina «è conforme allo standard per i quali è certificata. L’efficacia filtrante, infatti, è del 98%».

Ma chi ha fatto le analisi per U-Mask? Il laboratorio Clodia di Bolzano, per la procura altoatesina privo di permessi. Per questo i magistrati milanesi che stanno indagando su U Mask - i procuratori aggiunti Tiziana Siciliano ed Eugenio Fusco e il pm Maura Ripamonti - hanno chiesto gli atti ai colleghi della di Bolzano. Nella puntata di venerdì sera l’inviato di Striscia la Notizia, si è visto Moreno Morello, presentarsi nella sede chioggiotta di Clodia, chiedendo a Marchetti chiarimenti sulla laurea. Il titolare, gentilmente, lo ha accompagnato all’uscita. —


 

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