Caso risciò, pronta una diffida al Comune
JESOLO. Diffida al Comune da parte dei gestori dei risciò sul litorale jesolano. Ieri l’avvocato a cui si sono rivolti alcuni dei titolari, il legale di San Donà Luca Pavenetto, ha raccolto tutti i mandati che gli attribuiscono la tutela legale e predisposto la diffida al Comune a interrompere la loro attività lavorativa, anche solo per una determinata fascia oraria durante la Ztl serale.
Il Comune, sulla base di una decisione assunta dalla maggioranza compatta, ha deciso di bloccare la loro circolazione almeno per 2 o 3 ore nella fascia serale quando la zona a traffico limitato è più affollata. Il capogruppo di maggioranza, Alessandro Perazzolo, lo ha più volte ribadito dopo le proteste ricevute nelle stagione passate.
Ma per i gestori dei risciò questo sarà un duro colpo in piena stagione. «L’iniziativa economica è libera e tutelata dalle nostre leggi», dice l'avvocato Pavanetto, «il Comune deve sempre tenerlo presente. I miei assistiti rispettano le regole, il loro codice deontologico, pagano le tasse e quindi hanno il diritto di non essere bloccati, altrimenti siamo di fronte a quella che definirei una vera e propria vessazione da parte dell’amministrazione comunale». I gestori, in tutto undici, ognuno con sei risciò come numero massimo consentito, hanno deciso di resistere di fronte alla linea dura del Comune.
Preparano anche dei ricorsi al Tar, contro eventuali delibere, e annunciano manifestazioni di protesta eclatanti, come l’occupazione del parcheggio davanti al Comune a Jesolo Paese il dirottamento dei risciò in via Aquileia e altre strade centrali che verrebbero bloccate se fosse vietata la circolazione dei velocipedi lungo la pista ciclabile sulla Ztl. (g.ca.)
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