Caso meningite a Cracovia Asl veneziana mobilitata
Asl 12 mobilitata per garantire la profilassi o far fronte a eventuali emergenze, dopo il caso di meningite fulminante che ha colpito una ragazza romana di ritorno dalla Giornata mondiale della gioventù cattolica di Cracovia. Nella notte tra lunedì e martedì un pullman di ragazzi padovani in rientro dalla Polonia è stato dirottato all'ospedale dell'Angelo dalla centrale operativa regionale del Suem-118.
In tutto 48 i giovani visitati e sottoposti per sicurezza a profilassi con antibiotici, nel dubbio di poter essere venuti a contatto con il batterio nella città polacca, dove la 19enne Susanna Rufi è stata prima di prima di essere stroncata dalla meningite.
«Questa mattina (ieri, ndr) il Servizio igiene e sanità pubblica ha attivato il numero 041.2608312, dove personale specializzato risponde ai cittadini per dare indicazioni sulla situazione» afferma il direttore del Dipartimento prevenzione dell'Asl 12 Luca Sbrogiò «Solo nella mattinata sono state oltre 40 le chiamate, segno che la gente è stata colpita dagli eventi e vuole capire come comportarsi in caso di necessità. Sono stati diramati avvisi alle direzioni sanitarie ospedaliere, ai distretti, ai medici di famiglia e ai pediatri sparsi sul nostro territorio di competenza». Si stima che siano stati circa un migliaio (tra giovani e adulti) i veneziani che andati fino a Cracovia nello scorso fine settimana. «Attualmente non sappiamo ancora il ceppo da cui è arrivata l'infezione da meningococco che ha ucciso la ragazza, ma è questione di ore – aggiunge Sbrogiò – . I giovani padovani sono stati invece sottoposti a profilassi perché in quel momento, in piena notte, non c'erano ancora tutte le informazioni utili per poter scartare qualche ipotesi. In questi casi si agisce cercando di stringere il cerchio attorno al problema, e quei ragazzi non sapevamo fino a che punto fossero stati esposti o meno a “Casa Italia” dove era transitata anche la vittima».
Tuttavia, per rimanere infettati, gli esperti spiegano che l'esposizione deve essere prolungata (per ore) e molto ravvicinata nei confronti del malato o del 'portatore' del batterio.
«Questa situazione pone all'attenzione di tutti la grande importanza della vaccinazione – garantisce Vittorio Selle, responsabile del Servizio igiene dell'Asl 12 – Nella nostra azienda oltre il 90 per cento dei bambini entro i due anni è vaccinato ai cinque ceppi del meningococco, ma in questo momento specifico la gente deve prima parlare con uno specialista e non prendere antibiotici a caso».
Ieri, intanto, si sono presentati in ospedale a Chioggia ben tredici persone che sono state sottoposte alla profilassi al Dipartimentio di Prevenzione dell’Asl 14; una persona si è presentata al pronto soccorso di Jesolo e un’altra all’ospedale Civile di Venezia.
Simone Bianchi
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