Caso Maritan, paura in Comune nel mirino anche altri concorsi

Oggi l’ex sindaco Zaccariotto sarà ascoltata dal giudice per ricostruire i rapporti con il pregiudicato Pasetto: «Venni sospeso sulla base di una querela, spero che accada lo stesso al dirigente indagato»

Tensioni in municipio, assunzioni e concorsi potrebbero adesso essere messi in discussione dopo l’esplosione del caso Maritan. Proprio oggi l’ex sindaco, Francesca Zaccariotto, sarà interrogata negli uffici della Procura alla presenza del suo avvocato. I reati contestati sono abuso d’ufficio, e falso ideologico in concorso con la dirigente comunale coinvolta nelle indagini, Eugenia Candosin. L’incarico per circa 5 mila euro, 500 euro di lavoro, a Luciano Maritan potrebbe essere stato un privilegio ottenuto passando davanti ad altri concorrenti che avevano le carte in regola.

Ma le assunzioni e i concorsi segnalati alla Procura in passato sono stati diversi, oggetto anche di polemiche, denunce, interrogazioni. Basti pensare all’ufficiale di polizia locale, Marco Pasetto, ora licenziato, che aveva scritto nero su bianco i nomi di chi avrebbe vinto determinati concorsi, mentre anni addietro c’erano state accuse di presunto nepotismo e favoritismi politici. Adesso sono in tanti a tremare nel momento in cui la lente di ingrandimento della Procura è puntata sull’amministrazione comunale di San Donà.

«Io sono stato sospeso sulla base di una querela», ricorda Pasetto, «mi aspetto ora lo stesso trattamento nei confronti dei dirigenti coinvolti in queste indagini».

Gli inquirenti vogliono anche ricostruire i rapporti tra l’ex sindaco, oggi presidente della Provincia, e il pregiudicato prima che questi ottenesse l’incarico di guardiano dei parchi cittadini, per comprendere i reali motivi dell’interessamento. Gli accertamenti sono in corso anche su questo fronte e ci sarebbe già una pista, anche se per il momento c’è il massimo riserbo.

Luciano Maritan aveva scritto di recente una lettera dal carcere di Tolmezzo in cui spiegava i motivi di quell’incarico affidatogli dalla Zaccariotto, scagionando di fatto l’ex sindaco e ricordando che lui viveva in una condizione di indigenza, disoccupato e con una figlia piccola da mantenere, respingendo le accuse di aver compiuto reati durante quei servizi, come era stato adombrato, ma di aver solo lavorato per mantenere la sua famiglia. Salvo poi perdere l’opportunità a causa del clamore suscitato e di un nome sempre scomodo. La Zaccariotto non ha mai nascosto che per lei Maritan fosse uno di quelli più indicati per svolgere un ruolo di guardiano che altri non avrebbero mai accettato per i rischi. Maritan sembrava la persona giusta, ma da molti fu giudicato un azzardo da parte del Comune. E infatti iniziarono a girare, anche tra le mani delle forze dell'ordine, graduatorie e segnalazioni di abuso di cui non si è più parlato fino a quando è riemerso il caso nell’ambito delle indagini per spaccio di droga. Ieri il consiglio della Lega Nord-Liga Veneta in Provincia ha espresso piena fiducia e sostegno alla Zaccariotto.

Giovanni Cagnassi

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