Caso Maritan, carabinieri in municipio
Nuovo blitz dei carabinieri di Mestre in Comune, ancora in primo piano l’assunzione di Luciano Maritan. Ieri mattina, sono arrivati nuovamente, e per la seconda volta, i militari dell’Arma che hanno esaminato a quanto pare altri documenti relativi all’indagine negli uffici del Comune. Hanno bussato alla porta del segretario comunale e altri uffici.
La nuova e inattesa visita nel palazzo di piazza Indipendenza è collegata alle indagini sul caso Maritan, e in particolare l’assunzione del pregiudicato Luciano “Cianeto” Maritan, nipote del boss Silvano, attraverso i servizi sociali e la polizia locale ai tempi in cui gli fu affidato l’incarico di sorvegliante dei parchi cittadini con l’allora sindaco Francesca Zaccariotto.
Un incarico ritenuto sospetto dopo tante denunce per le modalità con cui aveva avuto il lavoro provvisorio, che consisteva appunto nel controllo dei parchi da parte di chi “era del mestiere”, sapeva riconoscere i delinquenti e soprattutto allontanarli.
La città si era divisa tra detrattori e scandalizzati e chi, invece, aveva ritenuto quella decisione tutto sommato giustificabile alla luce delle condizioni e dello status di Maritan. Le indagini che proseguono ormai da diversi mesi, scaturite dopo una serie di segnalazioni ed esposti, e che potrebbero ora allargarsi e abbracciare una decina di anni di assunzioni e concorsi nell’amministrazione comunale. Maritan ha anche scritto delle lettere dal carcere di Tolmezzo dove è ancora rinchiuso, nelle quali ha gridato la sua innocenza, anche in relazione ad altre vicende giudiziarie e indagini sullo spaccio di droga che lo hanno visto bersaglio di accuse da parte di altri pregiudicati in carcere. Ha precisato, inoltre, che l’allora sindaco Zaccariotto non gli aveva concesso alcun favore e che si era recato in Comune, poi dirottato ai servizi sociali per poter lavorare e mantenere la figlia piccola. Dalle lettere di Maritan affiora una figura tormentata, dal passato turbolento, dalla parentela spesso scomoda dovuta a un cognome altisonante negli ambienti della criminalità. Le difficoltà di un uomo che ha una figlia da mantenere e non riusciva più a trovare lavoro nonostante avesse bussato a molte porte.
I militari stanno passando al setaccio tutti i documenti per ravvisare eventuali legami, preferenze, privilegi concessi. Inevitabilmente, altre denunce e accertamenti si intrecciano ora nell’ambito di passate assunzioni e soprattutto concorsi che hanno interessato l’amministrazione comunale ai tempi della Zaccariotto. Ci sono, infatti, le numerose, a dir poco, denunce dell’ex caposervizio della polizia amministrativa e vice comandante della polizia locale, Marco Pasetto, ora licenziato e in fase di ricorso, che ha passato ai raggi x tutti i concorsi della polizia locale e le assunzioni di molti dirigenti.
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