Caso Manca, l’intercettazione di Dekleva: «Lucia? Non l’ho toccata»

Caso Manca, le intercettazioni. Renzo parla con l’«altra» che vuole la verità: «Il cadavere non ha segni. Avvelenata? No»
Morsego Venezia 02.02.2012.- Arrivo al tribunale di Rialto dell'arrestato Renzo Dekleva.- Interpress
Morsego Venezia 02.02.2012.- Arrivo al tribunale di Rialto dell'arrestato Renzo Dekleva.- Interpress

MARCON. «Buongiorno dottor Dekleva!». È il 25 novembre di un anno fa. Renzo Dekleva è indagato, ma soltanto per la falsa laurea. Il corpo della moglie Lucia è stato ritrovato da 40 giorni. Patrizia (questo il vero nome della 49enne trevigiana che credeva di essere la compagna ufficiale dell’informatore farmaceutico) accetta di incontrare l’uomo che qualche giorno prima le aveva promesso al telefono e via sms di dirle tutta la verità sulla scomparsa e sulla morte di Lucia. Renzo e Patrizia si trovano al bar Due Piani di Strada Ovest a Treviso. Stavolta però la donna ha con sé un registratore, e il faccia a faccia tra i due finisce agli atti. Si tratta di un confronto duro, a volte drammatico. Con Dekleva che si contraddice e s’incaglia ripetutamente sotto le domande sempre più incalzanti e pressanti di Patrizia.

Renzo: «Patrizia sono qui per dirti che ti amo. Che ti chiamerei ogni 30 secondi. Che vorrei vederti ogni sabato, ogni domenica (…). Ora devo prendere un anatomopatologo (...) Voglio che tu capisca che non voglio e non ho mai voluto prenderti in giro»

Patrizia: «Beh, lo hai fatto!»

Renzo: «Voglio dimostrarti che quello che provo per te è verissimo. La Lucia è morta. Non voglio parlare…»

Patrizia: «Devi dirmi la verità Lorenzo!»

Renzo: «Non ho mai alzato le mani su Lucia, non ho mai alzato le mani su una donna».

Patrizia: «Può essere stato un fatto accidentale? Che tu hai perso la testa?»

Renzo: «Ma come? Spiegami?»

Patrizia: «Mah… quella sera le hai dato una spinta… ha battuto la testa, non so come»

Renzo: «Ha battuto la testa? Il cadavere non ha un segno! Non stanno capendo un cacchio… è morta, non è stata avvelenata… Posso vedere questo cadavere? Visto che… non so nulla! Il cadavere… uno scheletro? In sei mesi (tre mesi ndr) sotto il sole non diventa scheletro… se loro dicono che è uno scheletro». (...)

Renzo: «Sono andato a prendere Lucia alle 17.30, l’ho accompagnata a casa. Quindi sono uscito a comperare le pizze. Mi son messo davanti al computer e dopo cena sono passato dalla Pasina, ho visto che era pieno di gente, che lei non c’era e son venuto da te».

Patrizia: «Sei arrivato trafelato e in disordine perché… avevi una camicia larga e sapevi da sudore… Perché di solito tu sei sempre impettito, profumato, capello a posto… Eri diverso dalle altre volte. Io ti ho visto così. Quando sei arrivato te ieri spasemà… spasemà come tutto il mese di giugno». (...)

Renzo: «Lucia sapeva che quella sera sarei uscito con te. Aveva trovato le foto che aveva mostrato anche ai miei. E prima di lasciare l’appartamento aveva detto: ricordati di portare con te la macchina fotografica!»

Patrizia: «Ma dopo il Mamamia a Treviso, sei tornato a Marcon?»

Renzo: Sì. Ma avevo il dubbio della macchina fotografica. E mi è venuto in mente che l’avevo lasciata nell’appartamento a Folgaria. E son partito»

Patrizia: «E che strada hai fatto?»

Renzo: «La statale»

Patrizia: «Ma fino a dove sei arrivato?»

Renzo: «Prima di San Sebastiano. Ho avuto la necessità di fermarmi, mi è sorto il dubbio se avevo con me le chiavi dell’appartamento di Folgaria ed ho aperto il cruscotto: non c’erano le chiavi, ma c’era la macchina fotografica e sono tornato indietro ».

Renzo: «Io mia moglie non l’ho toccata nemmeno con un dito! ».

Patrizia: «E cosa può essere accaduto?»

Renzo: «Lei quella mattina è uscita… Probabilmente era d’accordo con qualcuno. Questa è una persona che io spero di non conoscere. Ed è sicuramente una persona che lavorava con lei. È un suo ex collega. Quella persona l’ha aiutata a incastrarmi… Quella persona sapeva di Folgaria, conosceva la nostra storia (…)Ti dico di più. Si tratta di una persona che abita a Mogliano. E chiediti perché Lucia ha preferito scegliere la filiale di Preganziol, anziché quella di Mogliano che è grande ed ha un ufficio mutui… E poi Lucia prelevava ogni mese quasi 2000 euro in contanti ma pagava sempre con le carte di credito. Perché? » (...)

Renzo: «Mi fanno morire ma io voglio te Patrizia, voglio te… Non voglio perderti».

Patrizia: «E invece mi hai già perso».

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