Caso M9, Danieli escluso da Polymnia

L’architetto è tra i motori del progetto ma non figura nel nuovo Cda. Segre sarà presidente della Fondazione del Museo
Di Mitia Chiarin
BASCHIERI MESTRE: PIANTUMAZIONE ALBERI AL PARCO DI SAN GIULIANO. 4
BASCHIERI MESTRE: PIANTUMAZIONE ALBERI AL PARCO DI SAN GIULIANO. 4

Tutto secondo pronostico. Ecco l’ultimo atto, per ora, del “terremoto” nella società Polymnia, la società strumentale della Fondazione di Venezia che segue la realizzazione del museo di Mestre, l’M9.

Con un comunicato stampa arrivato nel pomeriggio di ieri, diverse ore dopo l’assemblea della società tenutasi a Venezia, dalla Fondazione di Venezia arriva l’annuncio delle nomine del nuovo consiglio di amministrazione della società, dopo le dimissioni di gran parte del vecchio consiglio. Designati all’unanimità il presidente, l’avvocato Gianpaolo Fortunati e i consiglieri Marino Folin, Guido Guerzoni, Luigi Menegatti e Ignazio Musu. Cinque consiglieri su sette sono riconfermati.

Chi resta fuori? Come da pronostici, escono dalla società l’architetto Plinio Danieli che era l’amministratore delegato e l’avvocato Lorenza Pandiani, l’unica donna. I cinque componenti del Cda di Polymnia hanno ottenuto ieri dall’assemblea ordinaria la nomina formale da parte della Fondazione, all’unanimità. Approvato il bilancio 2015 e il nuovo statuto. Esce dal Cda, per ovvii motivi, anche il presidente della Fondazione di Venezia, Gianpietro Brunello.

Il consiglio di amministrazione della Fondazione ha poi nominato i nuovi consiglieri della Fondazione del museo, la “Venezia2000perM9”, che dopo l’approvazione dello statuto da parte di Prefettura e ministero dei Beni culturali, è chiamata ora ad avviare l’attività operativa. Presidente è Giuliano Segre, ex presidente della Fondazione di Venezia. Consiglieri Guido Guerzoni (che cura tutti i contenuti di M9), Amerigo Restucci (ex rettore Iuav e già consigliere della Fondazione di Venezia), l’ex ministro Tiziano Treu e Giovanni Toniolo (già consigliere generale della Fondazione).

Curiosità vuole che ora ad occuparsi di M9 non ci sia neanche un mestrino e l’unico giovane è il bocconiano Guerzoni.

L’uscita di scena di Danieli, nell’aria da giorni, è avvenuta in silenzio a conferma del clima teso sussurrato da molti in questi giorni. Il comunicato ufficiale della Fondazione mai cita l’architetto che da 12 anni segue il progetto e riserva le ultime righe a ringraziamenti di rito. «Fondazione di Venezia dà atto dell’impegno e della disponibilità profusi per l’attività sin qui svolta dai consiglieri uscenti che ringrazia ed augura ai membri dei nuovi organi di poter realizzare gli obiettivi che, come ripetutamente evidenziato, sono estremamente importanti per l’intera collettività».

Sui reali motivi dell’uscita di Danieli nessuna spiegazione. L’invito alla trasparenza di Giuliano Segre non è stato colto.

Dalla Fondazione viene confermato l’impegno a «raggiungere le ottimali condizioni operative in concomitanza con l’apertura di M9, la cui inaugurazione, nei tempi e nei costi previsti, costituisce un obiettivo primario della Fondazione». Quindi, l’inaugurazione per luglio 2017 è confermata. L’operazione, definita ieri, modifica la governance del progetto ad un anno dalla fine dei cantieri. «Contenimento dei costi e efficientamentamento delle deleghe funzionali» e un piano in cui l’attività di Polymnia e Venezia200perM9 possano «svilupparsi nelle proprie specificità, in una cornice di coordinamento che spetta alla Fondazione», viene spiegato.

Polymnia amplia le sue funzioni alle strutture «commerciali e direzionali, l’integrazione urbanistica, la realizzazione dell’isola digitale, gli allestimenti del museo, la promozione a livello nazionale e internazionale» del museo. La nuova Fondazione si occuperà di «progettazione, programmazione, gestione delle attività museali e la conduzione di relazioni con musei, centri di ricerca, istituti culturali nazionali e internazionali».

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