Caso Iat, ora le parti cercano la pace

Sottomarina. Si attenua la polemica sull’ufficio infoturistico. Ieri l’incontro per migliorare i servizi

SOTTOMARINA. Pace fatta, o almeno tregua, tra le categorie del turismo dopo l'incontro che si è svolto ieri mattina, negli uffici dello Iat, lo sportello Apt che fornisce le informazioni turistiche, sul Lungomare. Hanno partecipato, oltre all'assessore provinciale al turismo, Giorgia Andreuzza, che l'aveva convocato, anche il suo omologo comunale, Silvia Vianello, l'assessore provinciale alle attività produttive, Lucio Gianni, i vertici dell'Apt e i rappresentanti delle categorie turistiche. Sul tavolo c'era proprio la gestione dello Iat, affidato all'associazione albergatori (Asa) che aveva firmato una convenzione sperimentale (fino al 15 settembre) con l'Apt e, in generale, i rapporti tra le associazioni e la Provincia. «Non abbiamo preclusioni verso nessuno» ha detto l'assessore Andreuzza «la nuova legge regionale sul turismo contempla la possibilità di gestire, attraverso accordi pubblico-privato, gli Iat e l'abbiamo fatto in varie realtà, Chioggia compresa. Per la prossima stagione l'accordo può essere ampliato e perfezionato, anche col coinvolgimento del Comune». Intenzione confermata da Silvia Vianello che ha annunciato «una serie di incontri con le categorie per garantire e migliorare questo servizio. Valuteremo anche la possibilità di spostare lo Iat di Chioggia centro storico da palazzo Ravagnan ad altra sede più centrale. Peraltro i primi sei mesi del 2012 hanno fatto registrare un aumento degli utenti Iat (da 12 a 15 visitatori/ora) rispetto ai primi sei mesi del 2011, quando l'unico Iat era a Sottomarina». L'assessore Gianni ha puntato sulla necessità di destagionalizzare il più possibile il flusso turistico, bollando come «malintesi» i presunti episodi di “indirizzamento” dei turisti alle strutture Asa che avevano fatto arrabbiare le altre categorie. «È possibile che in questa fase qualcosa non abbia funzionato» ha detto Tullio Galfrè, direttore dell'Apt ma, «questi operatori devono e dovranno agire seguendo gli standard dettati dalla Provincia» ha aggiunto Andreuzza. (d.deg.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia