Caso D’Orazio, il giudice cancella la sentenza

Il tribunale civile di Venezia, con la giudice Silvia Franzoso, ha revocato la sentenza datata 2013 sul disconoscimento della paternità di Francesca Michelon, che sostiene di essere figlia del batterista dei Pooh Stefano D’Orazio, da parte di Diego Michelon. Un pronunciamento, quello che è stato depositato nelle scorse ore, chiesto dalla pubblico ministero Elisabetta Spigarelli che si occupa anche della vicenda penale. La giudice ha ritenuto valide tutte le testimonianze rese dalle persone citate, ritenendo che la sentenza precedente si basasse sulle dichiarazioni false di Diego e Francesca Michelon, oltre che della mamma di lei, la jesolana Oriana Bolletta. Diego Michelon, infatti, aveva sostenuto di aver saputo che Francesca non era sua figlia meno di 12 mesi prima (termine all’epoca vigente per evitare che subentri la prescrizione) dell’avvio del procedimento giudiziario. Una tesi falsa, secondo la rappresentante della pubblica accusa, secondo cui Diego Michelon sapeva da tempo. Peraltro era stata la stessa Francesca, oltre una decina di anni fa, a raccontare sulla stampa di aver saputo direttamente dalla madre che il suo vero padre era il batterista dei Pooh, con il quale avrebbe avuto una breve relazione. Sul caso non è mai stata effettuata la prova del Dna.
Ora la revoca della sentenza di disconoscimento porterà alla chiusura del procedimento avviato da Francesca davanti al tribunale di Marsala (D’Orazio vive sull’isola di Pantelleria) per il riconoscimento della paternità da parte del batterista della band, con relativa maxi richiesta di mantenimento retroattivo. La causa era sospesa in attesa del pronunciamento del tribunale civile di Venezia.
La battaglia di Francesca ha subìto ora una battuta d’arresto, ma non può dirsi conclusa. Una volta che la sentenza sarà passata in giudicato, Diego Michelon potrà ripartire con la causa di disconoscimento della paternità e, in caso di esito positivo, poi Francesca potrà intentare il procedimento per il riconoscimento della paternità di D’Orazio.
Intanto Diego e Francesca Michelon e Oriana Bolletta proprio lunedì sono stati rinviati a giudizio per induzione al falso nell’ambito della procedura di disconoscimento. Il processo si aprirà a settembre. D’Orazio si costituirà parte civile. Nel procedimento civile è stato seguito dall’avvocato Mauro Romanato. (ru.b.)
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