Caso di sospetta Tbc a scuola. Profilassi per tutti i compagni
Bimbo positivo alla tubercolosi, il Servizio igiene e sanità pubblica dell’Usl 3 avvia lo screening sulla classe e il personale docente. L’episodio in una scuola della Municipalità di Favaro, l’elementare Fucini, dove in questi giorni è scattato l’allarme e che tanta preoccupazione sta generando nelle famiglie dell’Istituto scolastico. Un bimbo delle elementari, durante una serie di controlli effettuati dai genitori, è stato trovato positivo alla Tbc. In questo momento non ha nulla, ma secondo i medici che lo hanno visitato e che stanno seguendo il suo caso, potrebbe avere contratto la malattia infettiva in dicembre in forma lieve senza che nessuno se ne accorgesse. A questo punto i medici hanno avvertito come da prassi il Dipartimento di prevenzione, che ha messo in atto la procedura e i protocolli regionali che si attivano in questi casi per essere sicuri al cento per cento che nessun altro abbia contratto il batterio della tubercolosi. La comunicazione alla dirigente scolastica, Elisabetta Pustetto, è arrivata sabato. Pertanto ai genitori la lettera in cui si spiega per filo e per segno come funziona, cosa succede e quali misure precauzionali vengono prese, è stata consegnata solo ieri.
Il protocollo della Regione prevede che a seconda della tipologia e del gruppo venga avviata un’indagine. «In questo caso», fa sapere la dirigente, «ci sono possibilità davvero remote che qualcuno sia stato contagiato, direi pari allo zero, ma è bene eseguire i controlli». Nei prossimi giorni un medico del Dipartimento prevenzione dell’Usl 3 Serenissima, il dottor Flora, incontrerà le famiglie. La dirigente ha già contattato il coordinatore di classe per tranquillizzare le famiglie e spiegherà loro nel dettaglio cosa si andrà a fare. I genitori potranno fare allo specialista tutte le domande del caso, chiedere tutti i chiarimenti necessari. Ai bambini della classe e alle insegnanti verrà eseguito il test di Mantoux, uno screening intradermico che individua la sensibilità alla tubercolina, una profilassi sotto pelle semplice e veloce in grado di dire appunto (basta una macchiolina), se il bimbo o l’insegnante è positivo o meno. Solo in quel remoto caso si faranno altri test di approfondimento. «Mi sento tutelata al massimo dalla Regione e dall’Usl, che è sempre molto delicata, precisa, perfetta» spiega la dirigente, «quello che vanno a fare è un atto di prudenza massima ed è giusto che sia così per tutti noi: la probabilità di trovare un positivo è bassissima, ma il fatto stesso che i protocolli prevedano controlli certosini per la sicurezza massima di tutti deve farci sentire tranquilli. Spero, anzi, che nonostante non sia richiesto, se ci sono insegnanti di altre classi che vogliono fare il test, lo facciamo». Due anni fa un episodio simile era capitato sempre a Favaro, ma alle medie, così come a Zelarino. Nei giorni scorsi sono stati rilevati ben tre casi di tubercolosi nel Trevigiano che hanno messo in allarme la popolazione. —
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