Caso della bara scomparsa «Comune senza colpa»

Il sindaco di Pianiga risponde alla madre del piccolo di cui non si trovano i resti «L’operazione non è mai stata autorizzata. Nulla è dovuto, ma faremo chiarezza»
Di Alessandro Abbadir
MORSEGO PIANIGA: IL NUOVO SINDACO DI PIANIGA MASSIMO CALZAVARA..16/04/2008 © LIGHTIMAGE
MORSEGO PIANIGA: IL NUOVO SINDACO DI PIANIGA MASSIMO CALZAVARA..16/04/2008 © LIGHTIMAGE

PIANIGA. «Nulla è dovuto». Una risposta fredda, “da avvocato”, verrebbe da dire. Ma il sindaco di Pianiga avvocato lo è. Quindi alla famiglia che ha scoperto la sparizione della bara del figlioletto morto nel 1956, il sindaco e avvocato Massimo Calzavara risponde che per il Comune a 60 anni di distanza non è configurabile alcuna colpa. Non solo. Il sindaco nota anche il fatto che la sepoltura del bimbo insieme al padre di fatto non poteva essere autorizzata.

Il caso è quello della salma sparita di Walter, un bambino di un anno, morto nel lontano1956. Una sparizione scoperta solo pochi mesi fa quando, su invito del Comune, i familiari di Walter e del padre, nella cui tomba al cimitero di Mellaredo il piccolo era stato traslato, erano stati chiamati a presenziare all’esumazione delle salme. Qui la terribile scoperta: nella tomba c’era solo la bara del padre e mancava, la cassetta con i resti del piccolo.

Il padre del aveva espresso prima della sua morte nel 1993 di essere sepolto con il figlio nello stesso loculo. Ma siccome il loculo era troppo stretto si è deciso di seppellire il bimbo a terra nella bara con il padre. Il giorno prima il necroforo comunale aveva aperto il loculo con i resti del bambino, posto in una cassetta di alluminio sigillata, in attesa di sistemarli assieme alla bara del padre. La bara del piccolo al momento della riesumazione dopo 23 anni non c’era più e questo ha mandato in depressione la mamma del bambino che ora ha 88 anni.

Sulla tomba per anni c’erano infatti due epitaffi quello del padre e quello del figlio, per cui lei andava a pregare. Invece il corpo del figlio non c’era mai stato.

Di qui la causa civile presentata contro il Comune, responsabile dei servizi cimiteriali.

Il sindaco Calzavara però vuole resistere: «Il Comune è convinto di non avere alcuna responsabilità nella vicenda anche se cercherà di far chiarezza. Va detto inoltre che non erano state autorizzate sepolture di due casse una accanto all’altro né ora né nel 1993. È possibile sistemare un’urna cineraria ma da regolamento non due casse. Capiamo lo sconcerto della famiglia e per questo dev’essere chiarito chi autorizzò e come si svolse l’operazione. Al Comune di Pianiga la richiesta di quella operazione, però agli atti non risulta».

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