Caso Boraso, triplicato il prezzo del terreno

Il Comune rivede il costo dell’area acquistata dal consigliere comunale, titolo edificatorio sospeso

È stata approvata in consiglio comunale, dopo una discussione tutto sommato blanda, la delibera che riguarda il consigliere comunale Renato Boraso - che non ha partecipato alla votazione - e sulla quale nei giorni scorsi i grillini avevano alzato un polverone parlando di «un inciucio a Ca’ Farsetti». Il provvedimento riguarda l’alienazione di un’area relitta di 429 metri quadrati in Pertini, vicino al Famila. Si tratta cioè del residuo di un terreno più vasto che molti anni fa era stato ceduto dal nonno del consigliere comunale per la costruzione del Peep di via Pertini e che era rimasto non utilizzato, addirittura compreso, con una recinzione eretta dallo stesso Comune, nell’area di proprietà della Serena Costruzioni dei fratelli Boraso, tra i quali c’è proprio Renato. La ditta ne ha goduto negli ultimi 24 anni, senza sapere in effetti che quel pezzo di terreno era, in base a quella vecchia cessione, di proprietà del Comune, e scoprendolo solo in fase di accatastamento. In base ai calcoli che erano stati fatti dai tecnici del Comune per la delibera da portare nel consiglio comunale di lunedì 19 e poi ritirata e rinviata a ieri il valore dell’area da cedere ai fratelli Boraso era di 11.250 euro. Un prezzo fortemente contestato dal Movimento Cinque Stelle secondo il quale non era stato considerato il valore edificatorio del terreno, tanto più che, come è emerso nell’esposizione di ieri dell’assessore al Patrimonio, Alessandro Maggioni, la disponibilità del terreno era fondamentale ai fini della possibilità di costruire da parte di Boraso, che in quel terreno ha realizzato una palazzina con quattro piccoli appartamenti e una bivilla. Era quel terreno, infatti, a garantire le distanze minime dal confine per poter costruire. Così, in base ai nuovi calcoli dei tecnici comunali, il terreno sarà alienato non più al costo di 11.250 euro ma di 30.505. Senza contare che, essendo rilasciato il permesso di costruire in assenza delle distanze minime previste per legge e con il terreno non ancora venduto, è stata sospesa per auto-tutela il titolo edificatorio. «Mi attengo ai calcoli realizzati dai tecnici comunali», spiega Boraso, che non ha partecipato alla votazione, «e preciso che il Comune aveva in mano da tempo tutte le carte per poter fare le dovute stime». Intervento critico, tra i consiglieri di maggioranza, di Giampietro Capogrosso e Pierantonio Belcaro, entrambi del Pd che hanno espresso il loro «disagio» per non essere stati messi a conoscenza delle questioni tecniche e perché «quando si vanno a votare atti così delicati servono le garanzie che i calcoli eseguiti siano esatti». Gianluigi Placella, consigliere di opposizione, aveva chiesto che il dibattito ritornasse in commissione, per poter approfondire la questione, ma il consiglio si è opposto. (f.fur.)

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