Caso Battisti, l'ex dirigente regionale Palumbo: "Solo una provocazione culturale"
Ma i presidi delle scuole non sono d'accordo con il bando degli autori che espressero solidarietà all'ex terrorista proposto dall'assessore Donazzan
Carmela Palumbo
PADOVA. La inquadra come una ''provocazione culturale'' e fa un deciso richiamo ''alla libertà di insegnamento'' prevista dalla Costituzione: Carmela Palumbo, fino a quattro giorni fa direttore scolastico del Veneto e da lunedì a Roma per ricoprire l'incarico di direttore degli ordinamenti e dell'autonomia scolastica del ministero dell'Istruzione, commenta così l'invito dell'assessore veneto Elena Donazzan a un 'boicottaggio civile' nelle scuole degli autori pro Cesare Battisti.
''Penso - dice, ribadendo che la proposta non potrà avere alcun carattere di obbligatorietà - che l'assessore abbia colto nel segno se la sua intenzione era quella di provocare un momento di riflessione sul comportamento o prese di posizione di alcuni scrittori sul caso Battisti''.
Tra i dirigenti scolastici che probabilmente nei prossimi giorni riceveranno la lettera appello c'è una certa posizione di attesa. ''Aspettiamo di leggere i contenuti della lettera'' hanno detto alcuni, mentre altri hanno avanzato posizioni critiche. Isabella Albano, dirigente del liceo scientifico 'Benedetti', a Venezia, rileva che ''una posizione di questo tipo ci getterebbe in un periodo che richiama l'inquisizione, i libri all'indice. Una cosa è la personalità e le attività degli scrittori, che possono essere legittimamente esecrate, un'altra cosa sono le loro opere. Non abbiamo mai pensato di stabilire un elenco dei libri da leggere sulla base della moralità di chi li scrive. Sento - aggiunge - che ci sono scrittori che non sono graditi, come Saviano. Ecco, io non sono d'accordo''.
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