Casinò, ultima spiaggia per Ca’ Vendramin
I sindacati: «Minaccia ingiustificata, la responsabilità è del sindaco». Lunedì confronto sul contratto con l’amministrazione
Casinò all’ultima spiaggia. Se fosse una partita a poker, saremmo alla fase del vedo: quando si mettono le carte e le fiches sul tavolo. I giocatori di questa partita sono l’amministrazione comunale da un lato e le organizzazioni sindacali dall’altro: la posta in palio è il futuro della sede storica, Ca’Vendramin Calergi, ma anche dello stesso Casinò. «Se perdiamo le cause in corso promosse dai sindacati al tribunale del Lavoro», ha spiegato giovedì sera a sorpresa in consiglio comunale il sindaco Luigi Brugnaro, «devo chiudere la sede storica». Perché, in sintesi, saltano i conti: addio all’equilibrio economico della società. In ballo ci sono oltre 20 milioni di euro di cui 19 per due vecchie cause sulle mance, e 4, 5 relativi al ricorso presentato il 23 novembre - il più indigesto all’amministrazione - dalle organizzazioni sindacali, a trattativa riaperta, contro il recesso unilaterale del contratto.
L’incontro di lunedì.
Parole che hanno colto di sorpresa i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, in vista dell’incontro fissato per lunedì, con l’assessore al Bilancio Michele Zuin. «Nelle ultime settimane il cambio di marcia c’è stato, le posizioni non erano così distanti e l’incontro del 4 dicembre è, se non conclusivo, di certo importante», si sfoga una fonte sindacale, «quindi non si capisce l’uscita del sindaco di giovedì sera». «Vuole far saltare il tavolo o cosa? », si chiede un altro sindacalista cercando di interpretare le parole di Brugnaro. C’è chi teme che sia un “invito” a ritirare la denuncia, in discussione al tribunale il 15 dicembre, nonostante la trattativa non sia ancora chiusa. «Potremmo farlo, ma non certo a trattativa aperta», ragionano alcuni sindacalisti, «con il rischio che poi salti tutto». Da Ca’Farsetti scelgono il silenzio. «C’è poco da interpretare», si limitano a dire, «il sindaco ha soltanto detto come stanno le cose: se l’amministrazione dovesse perdere i ricorsi saremmo obbligati a chiudere Ca’ Vendramin. La trattativa prosegue».
«Allarmismo inutile»
. La presa di posizione delle organizzazioni sindacali (Slc-Cgil, Fisascat Cisl, Snalc-Cisal, Rlc e Ugl Terziario), è in una nota, diffusa in serata. Le frasi del sindaco rappresentano la volontà di «ostacolare, di fatto, il libero esercizio dei diritti e dei lavoratori» perché «la minaccia di chiudere la sede di Ca’Vendramin Calergi poggia su presupposti contabili insussistenti, come già evidenziato dalla Corte dei Conti». Secondo i sindacati «l’allarmismo che traspare dalle dichiarazioni di sindaco e assessore è assolutamente ingiustificato e tradisce l’evidente intento di interferire su questioni che non possono essere ridotte a “mere cose che riguardano la gestione” e che pertanto devono continuare a rimanere sottoposte al vaglio della magistratura senza ricorrere a scenari apocalittici strumentalmente invocati dall’amministrazione». Il riferimento è al diritto dei lavoratori di ricorrere contro una procedura di disdetta del contratto che ritengono illegale. «Pertanto se l’amministrazione vuole portare il Casinò di Venezia a Mestre, chiudendo la sede storica», concludono i sindacati, «si assuma ogni responsabilità politica conseguente senza attribuire la relativa Colpa al esercizio dei diritti dei lavoratori».
Sciopero straordinari.
Intanto prosegue fino al 10 gennaio lo sciopero degli straordinari, in vigore ormai da settimane dopo che in passato c’erano stati provvedimenti anche più severi, come il blocco dei turni notturni.
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