«Casinò: senza i privati, licenziamenti»

Due commissioni riunite a Ca’ Farsetti, il sindaco spiega i motivi della scelta del Comune di cedere la gestione
Di Enrico Tantucci

Cedere la gestione del Casinò ai privati anche per evitare una valanga di licenziamenti che altrimenti il Comune si sarebbe trovato costretto a fare per ristrutturare la società. È stata questa la motivazione più «forte» che il sindaco Giorgio Orsoni ha evocato ieri mattina a Ca’ Farsetti - di fronte alle Commissioni consiliari Bilancio e Aziende - alla vigilia del voto in Consiglio comunale di lunedì, per spiegare una volta di più la necessità di mettere a gara la gestione di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, che il Comune non sarebbe pià in grado di sostenere.

«Tra i motivi che ci hanno spinto a questa scelta - ha spiegato Orsoni - il fatto che il nuovo gestore si accollerà circa 170 milioni di debiti pregressi della casa da gioco, come il Comune non è più in grado di fare. C’è poi l’incapacità da parte dell’Amministrazione - per mancanza di risorse - di compiere quegli investimenti che sono assolutamente necessari per rilanciare il Casinò di Venezia in un contesto che è profondamente cambiato e che non ci vede più in un regime di quasi monopolio per il gioco, dandogli anche un respiro sempre più internazionale. Non ci nascondiamo inoltre che in un momento in cui lo Stato chiede sempre di più alle amministrazioni locali la cessione della gestione del Casinò ci consentirà con gli introiti ricavati di rispettare interamente i vincoli fissati dal Patto di Stabilità interno».

Poi, appunto, ha toccato il tasto delicato del personale. «Se noi non operassimo una scelta di questo tipo - ha detto Orsoni - affidando la gestione del Casinò ai privati, dovremmo pensare a qualcos’altro: a una ristrutturazione completa dell’azienda che comportebbe necessariamente anche un numero considerevole di esuberi. Una prospettiva che si eviterà con la privatizzazione, anche in virtù dell’accordo che abbiamo appena sottoscritto con i sindacati della casa sa gioco, che sarà recepito nella delibera e nella convenzione con i privati e che impegna il nuovo gestore a garantire i livelli di occupazione attuale e a dare ai lavoratori della casa da gioco quella tranquillità che richiedevano. Sappiamo che i sindacati non sono felici della privatizzazione, ma questa era l’unica strada possibile da percorrere. Abbiamo accolto nella delibera numerosi rilievi e suggerimenti che erano arrivati dai consiglieri e anche dai Revisori dei Conti, quest’ultimi tutti sostanzialmente recepiti. Anche sul piano economico l’offerta che abbiamo predisposto può risultare abbastanza appetibile per un nuovo futuro gestore, senza penalizzare le casse comunali».

Orsoni ha anche precisato che il Ministero degli Interni sarà nuovamente risentito per l’autorizzazione definitiva alla gara, dopo che si sarà espresso il Consiglio comunale. L’obiettivo è ora quello di portare a casa il sì di Ca’ Farsetti entro la prossima settimana - previste anche due o tre sedute consiliari se sarà necessario - per poter poi arrivare a lanciare la gara entro ottobre e concluderla prima di fine dicembre per riuscire a inserire parte de gli introiti ricavati dal nuovo gestore già nel bilancio 2013.

Non è chiaro cosa accadrà se la gara pubblica - come teoricamente è possibile - andrà deserta, ma la sensazione che in quel caso il Comune intenda procedere a trattativa privata, si fa sempre più forte, nonostante anche ieri ci sia stato chi ha chiesto di evitare esplicitamente di prevederla in delibera.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia