Casinò, non solo gioco ma grandi eventi
CA’ NOGHERA. «Abbiamo già preso accordi per ospitare la presentazione dei cinque finalisti del premio Campiello 2016. Siamo poi in trattative con la Mostra del Cinema per un evento legato alla vernice e vorremmo che il casinò fosse il palcoscenico per la presentazione mondiale di qualche barca dal nome importante in occasione del salone nautico». A distanza di quasi tre mesi dal giorno della nomina ufficiale e all'alba del nuovo anno, si presenta con il botto il neo presidente del Casinò di Venezia, l'avvocato mestrino Maurizio Salvalaio. Idee e progetti concreti per il rilancio della casa da gioco veneziana. «Io, il dottor Cason e l'avvocato Baso non veniamo da esperienze simili, anche perché in Italia ci sono solamente quattro casinò» premette «risolvere problemi è il nostro lavoro». I componenti del cda negli ultimi novanta giorni si sono fatti vedere nelle sale, come una volta. E annunciano i primi risultati. «Le ultime tre mensilità si chiuderanno in positivo, le previsioni per il disavanzo del 2015 sono state ritoccate in meglio (passando da -5% a -2,4) e contiamo di concludere il 2016 in pareggio».
Il merito va ricercato in una gestione più attenta e parsimoniosa, che ha tagliato sulle consulenze e gli appalti e punta a valorizzare maggiormente le risorse interne; ma, a sentire il presidente, anche nella consapevolezza di tutti i dipendenti che l'ipotesi della privatizzazione è stata definitivamente archiviata.
«Quando siamo arrivati i collaboratori erano abbattuti, cupi. Ora almeno si vedono i sorrisi» dice. Restano, ovviamente, alcuni punti da concordare con le tante sigle sindacali, ma per quello è già stato convocata una tavola rotonda per il 13 gennaio, occasione anche per discutere il nuovo sistema meritocratico che si vuole attuare. «Basta con le gratifiche a pioggia, sarà premiato chi lo merita» tuona Salvalaio «abbiamo tagliato a tutti i livelli, a cominciare dai dirigenti, quindi penso che non ci saranno problemi a seguire la linea».
D'altronde proprio sul fronte dipendenti si sono visti i primi drastici cambi di direzione: il famoso articolo 23 bis, che prevedeva lo storno dei costi per la gestione del personale a carico di Ca' Farsetti, è stato eliminato e di conseguenza i tre milioni di euro che annualmente il Comune versava nelle casse del casinò non arriveranno più, per la soddisfazione del sindaco Luigi Brugnaro, che anche ieri ha ribadito il peso della casa da gioco nel bilancio cittadino. Perché il prossimo anno riservi solo belle sorprese, però, resta essenziale un cambio di passo per la sede di Ca' Vendramin Calergi, che il nuovo cda vorrebbe quindi trasformare in una location esclusiva per eventi internazionali, capace di attirare anche una clientela non tradizionalmente legata al gioco.
Giacomo Costa
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