Casinò, lunedì dipendenti in sciopero

Infuocate assemblee a Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera. Votato ieri sera un pacchetto di altri 10 giorni di agitazione
Di Enrico Tantucci

L’ira dei dipendendenti del Casinò nei confronti della giunta Brugnaro: lunedì sarà ancora sciopero in concomitanza con la convocazione dei sindacati che a loro volta hanno invitato all’incontro tutti i lavoratori. Votato ieri sera anche un pacchetto di 60 ore di agitazione, ovvero dieci giorni di sciopero che potranno essere proclamati anche a frazioni e in distinti luoghi di lavoro come le slot machine o i tavoli verdi.

Questa la reazione dei sindacati alla disdetta unilaterale del contratto aziendale e i tagli al costo del lavoro per circa 6 milioni annunciati dalla delibera sulla ricapitalizzazione della società e il nuovo Piano d’azione.

Due le assemblee infuocate l’altra sera e ieri sera che hanno spinto la larga maggioranza dei dipendenti del Casinò - con i sindacati in questo caso unitari - alla linea dura. Se in assemblea c’è stato addirittura chi ha proposto lo sciopero a oltranza fino all’entrata in vigore del nuovo contratto aziendale, annunciato dal Comune dal primo luglio, la linea prevalente appare quella di scioperi improvvisi, senza preavviso, con l’interruzione del gioco, per impedire così alla società e al Comune di organizzarsi, sostituendo i dipendenti in agitazione, come è avvenuto già mercoledì scorso. In occasione dello sciopero di 24 ore che ha visto un’adesione massiccia dei lavoratori - parte dei quali affluiti quel giorno anche in Consiglio comunale – l’azienda, d’intesa con il Comune, ha infatti sostituito a Ca’ Noghera i cassieri delle slot-machine con del personale amministrativo, per tenere appunto comunque aperta Ca’ Noghera.

Già pronto un ricorso al Giudice del Lavoro, invocando l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori e dunque l’attività antisindacale da parte dell’azienda.

Con buone possibilità di successo, visto che un analogo ricorso presentato dai sindacati dei comunali, per la sostituzione degli ispettori comunali della casa da gioco che erano in sciopero con alcuni dirigenti all’inizio di gennaio, ha visto Ca’ Farsetti condannata appunto per attività antisindacale, sia pure ora pronta a ricorrere in appello.

L’appello alla ragionevolezza che l’assessore alle Aziende Michele Zuin aveva rivolto ai dipendenti del Casinò proprio alla vigilia del voto della delibera sulla casa da gioco in Consiglio comunale, non ha avuto dunque, a quanto pare, alcun successo. Lo stesso Zuin ha già convocato per lunedì mattina i sindacati, presumibilmente per dare notizia della ricapitalizzazione della società, prevista nello stesso giorno e per aprire magari le trattative sul nuovo contratto aziendale che il Comune ha comunque già ben chiaro in testa. Anche in Consiglio comunale il sindaco Luigi Brugnaro aveva detto che se il Comune andava avanti senza perdere altro tempo sul Casinò, era comunque disponibile a riaprire le trattative con i sindacati. Al momento, però, il clima non sembra quello di una ripresa del dialogo, con i dipendenti del Casinò che «pressano» i loro sindacalisti per una linea sempre più dura, al grido di «Abbiamo già dato». Il ricorso agli scioperi con i conseguenti mancati incassi - rischia però di appesantire ulteriormente la situazione, perché il Comune ha legato la chiusura della sede di Ca’ Vendramin Calergi dal prossimo anno e il licenziamento di circa 16o dipendenti proprio a un andamento economico negativo degli incassi da qui alla fine dell’anno, quando si faranno i conti.

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