Casinò in vendita, Alfano firma la privatizzazione

Ora può partire la gara per la cessione, il Comune conta di incassare 140 milioni in due rate e un “canone” annuo di 11
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 08.03.2013.- Oggi controlli della Polizia di Stato DIA al Casinò di Venezia.-
Interpress/Mazzega Tantucci Venezia, 08.03.2013.- Oggi controlli della Polizia di Stato DIA al Casinò di Venezia.-

VENEZIA. Casinò di Venezia, si parte con la privatizzazione. Il ministro degli Interni Angelino Alfano ha infatti finalmente firmato, dando il suo assenso alla gara per la cessione ai privati da parte del Comune della gestione di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera e alla convenzione che ne regolerà i rapporti.

Era l’ultimo, ma fondamentale tassello che mancava a Ca’ Farsetti per avviare la procedura, dopo che da circa un mese l’incartamento era “parcheggiato” sul tavolo del ministro, che sarà martedì in laguna per firmare in Prefettura un protocollo sulla prostituzione.

Le modifiche apportate dal Ministero al testo presentato dal Comune sarebbero minimali e non ne altererebbero l’impianto. Troppo tardi, comunque, perché i benefici economici che il Comune si attende dall’operazione possano essere fatti valere sul bilancio 2013 ai fini del rispetto del Patto di Stabilità che l’amministrazione si accingerebbe a “sforare”. Ma l’obiettivo diventa ora quello di portare a termine la procedura per la prima parte del 2014, per mettere così in sicurezza almeno in conti del prossimo anno. Il bando - stilato in collaborazione con l’advisor Kpmg - prevede che al Comune dai nuovi gestori privati vincitori della gara vada subito un “bonus” iniziale di 140 milioni di euro, di cui 110 saranno erogati dal nuovo gestore alla stipula della convenzione e la somma restante all'inizio del 2015, con possibile rateizzazione.

Il canone annuo dovuto dal gestore al Comune per l’uso della sedi della casa da gioco sarà di 11 milioni di euro, per una concessione che avrà appunto una durata trentennale. Nella gara l'offerta economica conterà fino a un massimo del 50 per cento, ma per quella tecnica a "pesare" maggiormente sarà il piano degli investimenti presentato dai concorrenti, «in cui dovranno essere illustrati gli interventi finalizzati alla miglior gestione e sviluppo dell'attività di gestione della Casa da Gioco oggetto di concessione, tra cui anche quelli relativi alle dotazioni immobiliari ove svolgere l'attività», come recita il bando.

I partecipanti alla gara dovranno aver maturato un'esperienza almeno quinquennale nel settore delle case da gioco.Previsto anche che alla cessazione della convenzione con i nuovi gestori di Ca' Vendramin Calergi e Ca' Noghera, i beni e il personale impiegato tornino gratuitamente nelle mani dell'Amministrazione.

La convenzione dovrà recepire interamente anche l'accorso sindacale con le sigle del Casinò che il sindaco Orsoni ha sottoscritto. In particolare, esso prevede che tutto il personale della casa da gioco conservi anche con il nuovo gestore l'anzianità maturata e la stessa retribuzione contrattuale e qualsiasi processo di ristrutturazione aziendale dovrà essere gestito con i sindacati previo accordo e sotto la vigilanza del Comune. Dall'inizio del settimo anno dall'inizio dell'affidamento, il nuovo gestore potrà «effettuare licenziamenti individuali e collettivi per motivi economici».Saranno necessari almeno due mesi - essendo una gara europea - per la presentazione delle offerte da parte dei partecipanti al bando per la gestione. Finalmente sapremo, pertanto, se le candidature dell’americana Las Vegas Sands Corporation, quella del gruppo israeliano Queenco e la manifestazione d'interesse già protocollata dei cinesi della Paradise Entertainment Limited, un gruppo quotato alla Borsa di Hong Kong, diventeranno reali partecipazioni alla gara.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia