Casinò in stato d’agitazione contro il direttore Ganzina

Il dirigente alle prese con un piano di tagli da quattro milioni è sempre più isolato I sindacati “salvano” Comune e Cda, ma non il manager nominato da Brugnaro

VENEZIA. Casinò in agitazione e il direttore generale Eros Ganzina nell’occhio del ciclone. Il manager scelto dal sindaco Luigi Brugnaro per prendere il posto di Vittorio Ravà - dopo una lunga riflessione - e arrivato a Venezia dal Casinò di Malta è adesso contestato dai sindacati dell’azienda, che addirittura legano l’apertura dello stato di agitazione proclamato pochi giorni fa, proprio alle cattive relazioni con il direttore, che ha il compito delicato di stilare anche il nuovo piano industriale della casa da gioco.

I sindacati infatti, nel comunicato in cui annunciano l’agitazione distinguono tra un atteggiamento sostanzialmente positivo verso il Consiglio di amministrazione guidato da Maurizio Salvalaio e il Comune, con l’assessore alle Aziende Michele Zuin, e appunto Ganzina. Stato di agitazione proclamato «nonostante l’apprezzamento per l’approccio positivo», si legge infatti nel comunicato di Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Ugl Terziario, Snalc e Rlc, indirizzato oltre che a Zuin al consiglio di amministrazione della Casinò di Venezia Gioco Spa «che nell’incontro dello scorso 8 settembre hanno manifestato proprietà e Cda, ma che non ha fin qui prodotto cambiamenti nelle modalità della Direzione generale». Non è un mistero che la nomina di Ganzina - che è a tempo, secondo la procedura che Brugnaro ha voluto introdurre per i manager delle partecipate - sia stata a lungo ritardata anche perché il Consiglio di amministrazione guidato da Salvalaio ha nella parte iniziale del suo mandato operato senza un direttore generale (Ravà aveva già concluso il suo mandato) e riteneva di poter fare ancora da solo. Poi Brugnaro aveva deciso di nominare comunque Ganzina - dopo un attento esame dei curricula dei candidati - che però non è mai riuscito a entrare in sintonia con i sindacati. Ora il sindaco - e con lui Zuin - chiedono misure concrete di razionalizzazione della casa da gioco, con un taglio di spesa sul costo del lavoro di almeno 4 milioni di euro, agendo in particolare sulla riduzione di premi e indennità. Pronti a venire incontro alla casa da gioco, accontentandosi di “soli” 15 milioni di euro di contributi dal Casinò sul 2016.

Ma si apre ora - complicata dallo stato di agitazione - una trattativa molto difficile con i sindacati sulle nuove misure, che le sigle dell’azienda vorrebbero comunque “spalmate” su una base triennale. Chi la condurrà? Dovrebbe toccare allo stesso Ganzina, ma i sindacati verso di lui sembrano aver chiuso la saracinesca. Si apre pertanto una fase molto delicata della casa da gioco, alle prese con incassi ancora altalenanti - anche se settembre sembra essere andato abbastanza bene - e con una cronica carenza di risorse per gli investimenti, per rinnovare ad esempio la sede di Ca’ Noghera, che ne avrebbe un gran bisogno. (e.t.)

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