Casinò in mano ai privati spunta la quarta cordata

In testa gli Americani di Caesar’s e Mgm, poi le cordate dei Francesi e dei Russi Con gli incassi in calo già “saltati” i 40 milioni al Comune per l’anno in corso
Di Enrico Tantucci

Casinò, ormai neanche i 40 milioni di euro fissati come contributo al Comune per quest’anno sono più garantiti - con un calo di quasi 4 milioni di incassi nei primi due mesi dell’anno rispetto al precedente e una proiezione che porterebbe a circa 35 milioni la quota del 2012 per Ca’ Farsetti - e a questo punto l’imperativo categorico del sindaco Giorgio Orsoni è quello di chiudere al più presto la trattativa con i privati, per una gara ad evidenza pubblica, per chiudere entro l’anno la partita della casa da gioco, cedendone in subconcessione la gestione. In corsa - come riferisce anche il settimanale economico “il Mondo” - ci sono 4 cordate straniere e il sindaco Giorgio Orsoni punta a chiudere la trattativa - seguito fin qui dall’avvocato Alberto Saravalle dello studio legale milanese Bep - incassando 450 milioni l’anno in una volta sola, più 25 milioni di euro l’anno per 25 anni. In pole-position sarebbero due colossi del gioco d’azzardo americano come Mgm Resorts e Caesars Entertainment. La prima società, 8 miliardi di dollari di ricavi possiede 11 casinò tra il cui il famoso Bellagio a Las Vegas. Caesar’s, 9 miliardi di ricavi annui, è il suo diretto concorrente, con 44 case da gioco tra cui il Caesar’s Palace e il Flamingo. sarebbe affiancato nell’operazione da Cvc, uno dei più grandi private equity globali e dal gruppo Hgb di Antonio Porsia. Ci sono poi in lizza i francesi del Groupe Lucien Barrière(37 casinò tra Francia e Svizzera), in cordata con la Société fermière du Casino de Canners e con la Fimalac del patron dell’agenzia Fitch Marc Ladrait de la Charriere. Ultimi concorrenti quelli del colosso alberghiero russo Kempinski, qui in cordata con altri imprenditori russi guidati da Yuri Korablin, patron del Venezia Calcio che puntano a investire su Tessera. I privati chiederanno però mani libere sulla gestione dal punto di vista organizzativo, pur garantendo il personale attuale. Il sindaco si è già visto con il presidente del Casinò Massimo Miani per parlare della questione, anche alla luce del sostanziale fallimento della trattativa con i sindacati, che pure si appellano, per un giudizio finale al Consiglio comunale. Ma anche il Partito democratico, finora prudente, sembra ormai rassegnato alla cessione ai privati della gestione della casa da gioco, come conferma anche il capogruppo in Consiglio comunale Claudio Borghello. «Il sindaco ci ha confermato - spiega Borghello - che c’è un sostanziale assenso del Ministero degli Interni alla cessione ai privati della cessione della gestione della casa da gioco. La cosa più importante, a questo punto, è scegliere la strada che garantisca al Comune le maggiori entrate possibili per i servizi comunali, e fare presto, perché, continuando così, il contributo comunale da parte del Casinò rischia di azzerarsi. Ci sembra, anche dalla proposta che hanno avanzato, che i sindacati del Casinò non si rendano conto dell’effettiva gravità della situazione. Tuttavia non vogliamo considerare ancora del tutto fallita la trattativa con loro e vogliamo esaminare problemi sollevati come il cattivo funzionamento della direzione giochi. Chiederemo al sindaco l’apertura di un tavolo a cui presentare la proposta di gestione dei privati e quella di mantenimento della gestione comunale e sceglieremo, rapidamente, la più vantaggiosa per le casse del Comune».

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