Casinò, finito il trasloco dei giochi

Il restyling di Ca’ Vendramin Calergi piace ai sindacati: meno azzardo e più feste

VENEZIA. Casinò rinnovato e pronto a svelare il restyling di Ca’ Vendramin Calergi, con le nuove sale da gioco, dopo i lavori realizzati negli ultimi cinque mesi. L’area destinata al gioco è stata infatti accorpata nell’ultimo piano nobile del palazzo. Spazi completamente rivisitati e riorganizzati, con la realizzazione di due nuove aree privé, una riservata alle slot e una ai tavoli, oltre a un’ulteriore sala fumatori. La presentazione del rinnovato Ca’ Vendramin sarà lunedì con il presidente del Casinò di Venezia, Maurizio Salvalaio, assieme ai consiglieri di amministrazione Adriana Baso e Simone Cason. «Spesso non siamo d’accordo con le scelte della società», spiegano fonti sindacali, «ma l’allestimento di tutta la casa da gioco al terzo piano è stato fatto bene. Speriamo che ora possa aiutare a rilanciare la sede storica del Casinò che negli ultimi anni ha un po’ sofferto». La riorganizzazione degli spazi ha permesso di lasciare libero il resto del palazzo soprattutto per organizzare feste e anche attività di rappresentanza. L’intenzione del Comune e della Casa da gioco è la riconversione di Ca’ Vendramin Calergi a «spazio polifunzionale d’élite per eventi, convegni, mostre d’arte». L’ultimo Carnevale ha offerto i primi spunti di questa riconversione, con l’organizzazione di un pacchetto di otto cene di gala con spettacolo, al costo di 500 euro a persona. Ca’ Vendramin Calergi ha attualmente uno sbilancio annuo tra costi e ricavi di circa 18 milioni Di qui una indispensabile razionalizzazione di costi di struttura che dovrebbero prevedere anche per Ca’ Noghera una nuova distribuzione dei giochi in sala. Per Ca’ Vendramin si profila un ruolo di vetrina e rappresentanza, risparmiando anche sui costi di funzionamento. Nel frattempo sul piano sindacale, dopo la sentenza di metà maggio sulle cause di lavoro promosse da alcuni dipendenti per l’annullamento, tra l’altro, del contratto approvato unilateralmente dalla proprietà nel luglio scorso e sostanzialmente a favore del Comune, ora società, comune e sindacati sono in attesa della sentenza sulla causa promossa dai sindacati per comportamento anti-sindacale.

Francesco Furlan

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